Scadenza triennio Ecm. Monaco (Cogeaps): “Professionisti si formino per evitare problemi con le assicurazioni”
20 ottobre - Il presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie ribadisce che la linea da seguire è quella indicata dal ministro della Salute, Orazio Schillaci. Aumenta il numero dei professionisti formati ma c’è ancora un gap da colmare prima della scadenza della proroga al triennio 2020-2022, prevista per il prossimo 31 dicembre.
La settima Commissione nazionale per la formazione continua in medicina si è riunita per la prima volta venerdì scorso al Ministero della Salute. Tra le questioni principali da affrontare c’è quella sottolineata nei giorni scorsi dal ministro della Salute. Orazio Schillaci ha infatti ribadito il ruolo fondamentale della formazione ECM per tutti gli operatori sanitari e ha sottolineato che verranno prese tutte le iniziative necessarie per favorire i professionisti sanitari a fare corsi di formazione ECM al fine di evitare “di subire i provvedimenti previsti dalla legge” (le sanzioni amministrative, ricordiamo, arrivano fino alla sospensione, nda) , anche perché “non ci saranno sicuramente altre proroghe”.
Presente alla riunione anche il presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie, Roberto Monaco, il quale ha confermato che “si lavorerà proprio in questa direzione, non solo perché lo dice il ministro ma anche perché è quanto prevedono sia la legge che l’etica professionale. Tutti i professionisti devono salvaguardare la salute dei cittadini e per farlo bisogna essere formati”. Per questo, dunque, “le indicazioni saranno seguite”.
Nel corso degli ultimi mesi, con l’avvicinarsi della scadenza della proroga di un anno al triennio 2020-2022 (che si concluderà quindi il prossimo 31 dicembre), si è osservato un significativo aumento del numero di corsi fruiti da parte degli operatori sanitari. Ciò conferma l’importanza che ha assunto al giorno d’oggi la formazione continua ma il gap da colmare è ancora molto ampio.
“Come Cogeaps – ha spiegato ancora Monaco – abbiamo raccolto alcuni dati che ci dimostrano come nel triennio non ancora finito la percentuale di corsi fruiti dai professionisti sanitari è aumentata rispetto a quella dello scorso triennio, il quale, a sua volta, aveva visto numeri migliori rispetto ai trienni precedenti. Ciò vuol dire che c’è grande interesse intorno alla formazione continua e che dunque viene considerata un aspetto importante. Bisogna ora lavorare per dare a questa formazione maggiore dignità, la consapevolezza che i tempi sono cambiati e che bisogna portare a casa la riforma del sistema ECM”.
Altro punto molto importante è l’imminente approvazione dei decreti attuativi della legge 24/2017 (Legge Gelli-Bianco) che daranno piena attuazione alla norma che lega l’assolvimento dell’obbligo ECM nella misura del 70% dei crediti formativi, all’efficacia della copertura assicurativa: i professionisti che non raggiungeranno questa percentuale nel triennio 2023-25 non potranno accedere alla copertura assicurativa e quindi si troveranno scoperti dalla protezione in caso di contenzioso a loro carico.
“La legge dice che dal gennaio del 2026 tutti i professionisti potranno avere problemi a trovare un’assicurazione se non hanno fatto il 70% dei crediti formativi – conferma Monaco –. Il nostro impegno deve essere quello di cercare di aumentare il numero dei professionisti del mondo sanitario formati affinché possano adempiere a questa norma di legge”.
Arnaldo Iodice