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Prevenire le gravidanze precoci e migliorare la salute delle ragazze. Le nuove linee guida dell’Oms

24 aprile - Più di 21 milioni di ragazze adolescenti rimangono incinte ogni anno nei paesi a basso e medio reddito, circa la metà delle quali non sono intenzionali.  La gravidanza precoce comporta anche seri rischi per la salute, tra cui tassi relativamente più elevati di infezioni e nascite pretermine, nonché complicazioni dovute ad aborti non sicuri.

La gravidanza in età adolescenziale continua a rappresentare una delle principali sfide per la salute pubblica mondiale: è la principale causa di morte tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni.
Per affrontare questa criticità, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato oggi una nuova linea guida sulla prevenzione delle gravidanze precoci, aggiornando una precedente edizione del 2011, con l’obiettivo di rafforzare le azioni di contrasto e protezione delle adolescenti.

Il documento amplia significativamente il raggio d’intervento raccomandato, includendo la prevenzione dei matrimoni precoci, l’accesso a servizi sanitari su misura per gli adolescenti, l’educazione sessuale completa e politiche sociali di sostegno, con una forte enfasi sul rispetto dei diritti umani.

“Le gravidanze precoci possono avere gravi conseguenze fisiche e psicologiche per le ragazze e le giovani donne, e spesso riflettono disuguaglianze fondamentali che influenzano la loro capacità di plasmare le loro relazioni e le loro vite – ha affermato la dottoressa Pascale Allotey, direttore della salute sessuale e riproduttiva e della ricerca presso l’Oms e il Programma speciale delle Nazioni Unite per la riproduzione umana (HRP) – affrontare questo problema significa quindi creare le condizioni in cui le ragazze e le giovani donne possano prosperare, garantendo loro di poter continuare a scuola, essere protette dalla violenza e dalla coercizione, accedere a servizi di salute sessuale e riproduttiva che difendano i loro diritti e avere scelte reali sul loro futuro”.

Analisi epidemiologica: progressi e disparità persistenti

Secondo i dati più recenti, nel 2021 circa 1 ragazza su 25 a livello globale ha avuto un parto prima dei 20 anni, un miglioramento significativo rispetto al dato di due decenni fa (1 su 15). Tuttavia, persistono gravi disparità tra regioni e Paesi, con picchi in alcune aree dell’Africa subsahariana, dell’Asia meridionale e dell’America Latina, dove i tassi di natalità adolescenziale restano estremamente elevati.

Nei Paesi a basso e medio reddito, oltre 21 milioni di ragazze adolescenti rimangono incinte ogni anno, e quasi la metà di queste gravidanze non è pianificata. Le adolescenti affrontano inoltre tassi più elevati di mortalità materna, infezioni, complicanze legate al parto, parti pretermine e aborto non sicuro.

Determinanti sociali e culturali: il ruolo delle disuguaglianze strutturali

Le cause della gravidanza adolescenziale sono multifattoriali e profondamente radicate nei determinanti sociali della salute. Le disuguaglianze di genere, la povertà, la carenza di opportunità educative e lavorative, e la mancanza di accesso ai servizi di salute sessuale e riproduttiva costituiscono un ecosistema di vulnerabilità per milioni di adolescenti.

Un ruolo centrale è giocato dal matrimonio infantile: nei Paesi in via di sviluppo, circa il 90% delle nascite in età adolescenziale avviene all’interno di un’unione coniugale contratta prima dei 18 anni. Il matrimonio precoce non solo priva le ragazze della loro infanzia, ma limita drammaticamente la loro autonomia decisionale e la capacità di accedere a informazioni e strumenti per pianificare la propria vita riproduttiva.

“Il matrimonio precoce nega alle ragazze la loro infanzia e ha gravi conseguenze per la loro salute – ha affermato la dottoressa Sheri Bastien, scienziata per la salute sessuale e riproduttiva degli adolescenti presso l’Oms – l’istruzione è fondamentale per cambiare il futuro delle ragazze, consentendo agli adolescenti, sia maschi che femmine, di comprendere il consenso, prendersi cura della propria salute e sfidare le principali disuguaglianze di genere che continuano a guidare alti tassi di matrimoni precoci e gravidanze precoci in molte parti del mondo”.

 

Le raccomandazioni dell’Oms: un approccio sistemico

Le nuove linee guida dell’Oms articolano una serie di raccomandazioni operative che richiedono l’intervento coordinato di sistemi sanitari, educativi, normativi e comunitari. Tra i punti chiave:

  • Estensione dell’istruzione secondaria: l’istruzione è riconosciuta come uno dei principali fattori protettivi contro la gravidanza precoce. Secondo le stime Oms, garantire l’accesso universale all’istruzione secondaria potrebbe ridurre i matrimoni precoci fino a due terzi.
  • Accesso a servizi di salute sessuale e riproduttiva integrati e confidenziali: è essenziale che gli adolescenti possano accedere a opzioni contraccettive moderne, a consulenze qualificate e a cure prenatali, postnatali e abortive sicure, senza ostacoli legali, sociali o culturali. In molti Paesi, il requisito del consenso parentale rappresenta una barriera significativa all’accesso ai servizi.
  • Educazione sessuale completa (CSE): la CSE è un elemento centrale per consentire a ragazze e ragazzi di conoscere il proprio corpo, comprendere il concetto di consenso e sviluppare competenze per prendere decisioni informate. Evidenze robuste mostrano che la CSE ritarda l’inizio dell’attività sessuale, riduce il numero di partner e aumenta l’uso della contraccezione.
  • Prevenzione del matrimonio precoce: l’OMS raccomanda leggi coerenti con gli standard internazionali per vietare il matrimonio al di sotto dei 18 anni, e programmi comunitari che coinvolgano famiglie, leader religiosi e insegnanti nella prevenzione della pratica.
  • Incentivi economici per la frequenza scolastica: per le ragazze più vulnerabili, si suggerisce l’adozione di misure di protezione sociale, come sussidi o borse di studio condizionate al completamento del ciclo secondario, che possano fungere da alternativa concreta al matrimonio o alla maternità precoce.

L’importanza di un approccio etico e centrato sui diritti

L’aggiornamento delle linee guida ribadisce che ogni intervento deve essere fondato sul rispetto dei diritti sessuali e riproduttivi degli adolescenti. È necessario abbandonare approcci paternalistici e stigmatizzanti, e promuovere invece la capacità di scelta informata, l’empowerment e la dignità delle giovani donne.

“Garantire l’accesso a servizi di salute sessuale e riproduttiva non è solo una misura sanitaria – ha dichiarato la dottoressa Allotey – ma un imperativo di giustizia sociale e un passo fondamentale per interrompere il ciclo intergenerazionale della povertà”.

Conclusioni e prospettive

Le linee guida dell’OMS rappresentano un richiamo deciso alla responsabilità collettiva dei governi, dei sistemi sanitari e delle comunità. Prevenire la gravidanza adolescenziale non è un obiettivo isolato, ma parte integrante dell’agenda per la salute globale, lo sviluppo sostenibile (SDG 3 e 5) e l’uguaglianza di genere.

La loro efficacia dipenderà dalla capacità degli attori coinvolti di implementarle con risorse adeguate, formazione del personale sanitario, partecipazione delle adolescenti e monitoraggio continuo dei risultati. In gioco non c’è solo la salute, ma il futuro stesso di milioni di ragazze nel mondo.

 

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