Natalità. Schillaci: “Vera emergenza, Governo al lavoro”. Allo studio screening di fertilità gratuiti per le ragazze
15 marzo - “Uscire dall’inverno demografico è una grande sfida e c’è bisogno del contributo di tutti: politica, istituzioni, medici, ricerca, farmaceutica e scuole. Ma soprattutto, c’è bisogno di un dibattito vivo e propositivo” ha detto il ministro al convegno “La natalità: una questione di coppia” promosso da Farmindustria a Roma.
“La natalità e la salute riproduttiva riguardano tanto la donna quanto l’uomo. La denatalità e l’invecchiamento demografico sono ormai un’emergenza che richiede interventi concreti, e questo Governo ci sta finalmente lavorando. Il sostegno alle famiglie e alle nascite non è uno slogan, siamo passati ai fatti. Ma la sfida non è facile. Siamo di fronte a un fenomeno estremamente complesso. Le coppie rinunciano ad avere bambini e sempre più spesso le donne abbandonano il sogno di diventare mamme già da giovanissime. Le cause possono essere molteplici: una condizione economica sfavorevole, la paura di perdere il posto di lavoro, l’assenza di una reale consapevolezza della propria fertilità, che per una donna è all’apice tra i 20 e i 30 anni”.
Questo il quadro descritto dal ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento in occasione del convegno “La natalità: una questione di coppia” promosso da Farmindustria a Roma.
Alla base del fenomeno ci sono quindi “ragioni economiche, sociali, culturali, che spesso si intrecciano e che affondano le loro radici nell’assenza di investimento su un welfare a sostegno della genitorialità” ha aggiunto il ministero. E il risultato è “un tasso di fertilità tra i più bassi d’Europa, seguito solo da quelli di Spagna e Malta. Dopo il picco negativo raggiunto nel 2022, quando per la prima volta dall’Unità d’Italia si è scesi a meno di 400mila nati, i dati del primo semestre 2023 hanno mostrato a livello nazionale un ulteriore calo di 3.500 nascite”.
“Per anni sono rimasti inascoltati i segnali che arrivavano da Istat ed Eurostat sul tasso di denatalità in Italia e in Europa – ha aggiunto Schillaci – ora dobbiamo agire rapidamente, con soluzioni realistiche e concrete. Siamo concentrati sugli stili di vita delle nuove generazioni che devono essere informate sulla base di dati scientifici, incontrovertibili e documentati”.
Per questo il ministero della Salute “ha avviato un forte impegno nel campo della prevenzione, dell’informazione e a tutela della salute”. E proprio sul fronte della prevenzione, ha ricordato Schillaci, c’è un impegno attivo da parte del ministero “che va a tutela anche della fertilità e che passa per le campagne vaccinali gratuite - come quella per il Papillomavirus - per gli screening oncologici, per l’inserimento nei nuovi Livelli essenziali d’assistenza delle prestazioni di procreazione medicalmente assistita, che dovranno essere fornite su tutto il territorio nazionale”.
Tra le proposte anche la realizzazione di “un cortometraggio rivolto a ragazze e ragazzi fra i 15 e 25 anni per spiegare quali siano le abitudini comuni che proteggono o al contrario mettono a rischio la salute riproduttiva. Credo sia fondamentale offrire ai giovani la possibilità di riflettere sulla complessità e le conseguenze delle proprie scelte quotidiane, dei comportamenti salutari o meno che si adottano”.
Nelle scuole e nelle università “saranno inoltre promossi incontri, sulla base di documenti scientifici, per illustrare la relazione tra stili di vita e fertilità. Anche in diversi atenei italiani specializzati nelle professioni sanitarie saranno organizzati presentazioni e dibattiti”.
Ma non solo, è allo studio del Tavolo tecnico ministeriale la possibilità di offrire screening fertilità gratis alle ragazze. Ad annunciarlo Maria Rosaria Campitiello, capo della segreteria tecnica del ministero della Salute,
“Penso che occorra investire sulla natalità, ma anche sulla comunicazione e l’informazione – ha detto Campitiello – nell’ambito del Tavolo tecnico ministeriale su stili di vita e fertilità stiamo pensando di offrire gratuitamente screening della fertilità alle ragazze per fasce di età, a 20 25 e 30 anni, per il dosaggio dell’ormone che indica la capacità riproduttiva. Per i ragazzi lo spermiogramma, esame liquido seminale, è già a carico del Servizio sanitario nazionale, ma è necessario informare i giovani”. Mentre l’esame per il dosaggio dell’Amh, per misurare la concentrazione nel sangue di questo ormone sintetizzato negli organi coinvolti nei processi riproduttivi, costa circa 60 euro.
Insomma, come ha evidenziato Schillaci; “Uscire dall’inverno demografico è una grande sfida e c’è bisogno del contributo di tutti: della politica, delle istituzioni, dei medici, della ricerca, della farmaceutica e delle scuole. Ma soprattutto, c’è bisogno di un dibattito vivo e propositivo”.