Schillaci annuncia l'arrivo di nuove lauree specialistiche per gli infermieri che potranno prescrivere trattamenti assistenziali. FNOPI:"È una svolta epocale per la professione". Ma i medici protestano:"Siamo sconcertati".
18 ottobre - Scoppia la polemica dopo l’annuncio della nascita di 3 aree di specializzazione infermieristiche che aprirà per la prima volta in Italia la strada della prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche. Schillaci approva, mentre la Fnomceo è critica. Ma la Fnopi chiarisce: “Nessuno sta toccando le prerogative dei medici”.
Gli infermieri potranno prescrivere trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche (tra i quali presidi sanitari e ausili) per garantire continuità e sicurezza delle cure. È ciò che potrebbe accadere dopo la nascita delle 3 aree di specializzazione infermieristiche: in Cure Primarie e Sanità pubblica, in Cure Pediatriche e Neonatali e in Cure Intensive e nell'Emergenza.
La notizia arriva dal Consiglio Nazionale della Fnopi cui ha preso parte il Ministro della Salute Orazio Schillaci che ha annunciato la novità in arrivo.
“Stiamo lavorando a un progetto complessivo che guarda al futuro della sanità italiana e al ruolo cruciale che gli infermieri ricoprono oggi e che svolgeranno nell'assistenza sul territorio - ha dichiarato Schillaci -. La vostra professionalità e il vostro contributo sono insostituibili per garantire qualità alla sanità pubblica. Grazie a voi, il nostro servizio sanitario potrà affrontare con maggiore forza e preparazione le sfide future, rispondendo in modo efficace alle esigenze dei cittadini".
Per la FNOPI si tratta di “una svolta epocale, attesa da anni, che concretizza un proficuo dialogo con i ministri Orazio Schillaci e Anna Maria Bernini, sin dal loro insediamento, e con tutte le Direzioni generali coinvolte, a partire da quella delle Professioni sanitarie e delle Risorse umane del Servizio Sanitario Nazionale, diretta da Mariella Mainolfi, e quella degli Ordinamenti della formazione del MUR, diretta da Gianluca Cerracchio.
I medici non ci stanno: “La prescrizione presuppone una diagnosi e la diagnosi è di competenza del medico”
“Apprendiamo, da notizie di stampa, che, con l’introduzione delle nuove lauree specialistiche per infermieri, si apre la strada alla prescrizione infermieristica di trattamenti assistenziali e tecnologie specifiche, come i presidi e gli ausili. Siamo sconcertati e rammaricati per non essere stati interpellati - così come prevederebbe la Legge, a tutela della Salute pubblica - su questa delicata materia, che presuppone un passaggio di competenze specialistiche”. Ha commentato il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, dopo le dichiarazioni rilasciate dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, ospite al Consiglio nazionale della Fnopi, la Federazione degli Ordini delle Professioni infermieristiche.
“La prescrizione presuppone una diagnosi – spiega Anelli – e la diagnosi è di competenza del medico. Una competenza che il medico non si arroga, ma che gli viene conferita dalla Legge, secondo il suo percorso di studi. La diagnosi è un atto medico complesso, che ha come fondamento tutta una serie di conoscenze che coinvolgono l’intero percorso di studi e non si esauriscono in uno o due esami universitari”.
“La Legge stessa prevede – continua il numero uno dei medici italiani – che per attribuire a una professione nuove competenze vadano ascoltate le altre professioni coinvolte. Non comprendiamo dunque perché non siamo stati chiamati ai tavoli di confronto e abbiamo dovuto apprendere del progetto a cose fatte. Ci sentiamo inoltre non ascoltati e non considerati dal Ministro Orazio Schillaci e dai rappresentanti del Ministero, e questo ci sembra tanto più scorretto e ingrato in un momento in cui i medici, nonostante le gravissime carenze del sistema, continuano a sostenere il Servizio sanitario nazionale”.
“Attendiamo – conclude Anelli - di esaminare il provvedimento, che non conosciamo: laddove fossero attribuite ad altri professionisti competenze esclusive del medico, saremmo costretti a valutarne l’impugnazione”.
La replica Fnopi: “Nessuna invasione di competenze”
“La possibilità di prescrizione che viene riconosciuta agli infermieri riguarda presìdi e ausili e tutto quanto legato al processo di assistenza infermieristica. Qualora fosse necessario, ribadisco che gli infermieri italiani non intendono minimamente appropriarsi della diagnosi medica che resta esclusiva della professione medica insieme al percorso terapeutico medico. Ma da 30 anni esiste la diagnosi infermieristica assistenziale prevista per norma: basta leggere il Profilo. Nessuno sta toccando le prerogative dei medici, anzi è un arricchimento per il lavoro d’equipe che va nella direzione della gestione della complessità e che impatta su tutto il sistema salute”.