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Aborto. In Gran Bretagna record di oltre 250.000 IVG nel 2022, +17% in un anno. Le associazioni: “Colpa dell'aumento del costo della vita”

31 maggio - Per fare un confronto con il nostro Paese, nel 2021 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati della Relazionale al Parlamento sulla legge 194/78), in Italia sono state effettuate 63.653 IVG, pari a una riduzione del 72,9% rispetto al numero assoluto di interventi effettuati nel 1982, anno di massima incidenza del fenomeno in cui ne furono notificati 234.801.

Record di interruzioni volontarie di gravidanza nel 2022 in Inghilterra e Galles: ne sono state registrate 251.377, che secondo le associazioni di supporto alle donne sarebbero da ricondurre in gran parte all’aumento del costo della vita in Gran Bretagna. La stima è superiore di circa il 17% rispetto all’anno precedente, un altro record da quando è stata introdotta la legge sull’aborto nel 1968 (dieci anni prima della normativa italiana). In pratica, una donna su 50 in Inghilterra e Galles di età compresa tra 15 e 44 anni sceglie di interrompere una gravidanza, soprattutto attorno ai 22 anni, l’età media delle pazienti che si rivolgono ai centri pubblici per l’IVG, secondo i dati ufficiali pubblicati dal Dipartimento di Sanità e Assistenza Sociale inglese, registrano anche che l’82% delle donne che hanno abortito non erano sposate, una cifra che è rimasta costante negli ultimi dieci anni.

Per fare un confronto, nel 2021 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati della Relazionale al Parlamento sulla legge 194/78), in Italia sono state effettuate 63.653 IVG, pari a una riduzione del 72,9% rispetto al numero assoluto di interventi effettuati nel 1982, anno di massima incidenza del fenomeno in cui ne furono notificati 234.801.

Heidi Stewart, amministratore delegato del British Pregnancy Advisory Service (BPAS), ha dichiarato al Daily Mail che “nessuna donna dovrebbe essere costretta a interrompere una gravidanza che altrimenti avrebbe continuato esclusivamente per ragioni finanziarie. Le storie che le donne hanno condiviso con noi sono strazianti. La crisi del costo della vita ha messo a dura prova le donne e le famiglie, costringendo troppe persone a dover scegliere tra la stabilità finanziaria e la nascita di un bambino. Abbiamo il secondo costo più alto per l’assistenza all’infanzia nel mondo sviluppato, qualunque partito verrà eletto il 4 luglio dovrà dare priorità al contenimento del costo della vita e al rendere l’assistenza all’infanzia più accessibile”.

Le norme attuali prevedono che le donne possano richiedere legalmente un aborto nel Regno Unito fino alla 24a settimana di gravidanza, ma spetta ai medici decidere se concedere o meno il nullaosta. Secondo la legge sull’aborto, gli aborti vengono concessi per motivi di salute fisica o mentale, nonché per ragioni finanziarie, come l’impossibilità di permettersi di prendersi cura di un bambino. È possibile procedere legalmente dopo il limite di 24 settimane solo in circostanze molto rigide, come un rischio per la vita della madre problemi di salute gravi del bambino. Ma le IVG effettuate dopo le 24 settimane rappresentano una piccola frazione del totale: nel 2022 ne sono stati effettuate solo 260, lo 0,1% del totale.

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