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Dalla Società europea di Riproduzione umana 8 raccomandazioni su inquinamento e infertilità. "Servono politiche urgenti. E non ignorare questi temi quando si parla di denatalità"

19 maggio - Il documento, redatto da esperti di vari settori e rivolto ai decisori politici nel corso di un incontro di due giorni a Bruxelles, chiede prima di tutto riforme tra cui regole più efficienti per salvaguardare il pubblico dalle sostanze chimiche che mettono in pericolo la fertilità e la salute riproduttiva.

È necessaria un’azione politica decisa per rispondere alle minacce rappresentate dal legame tra fattori ambientali e diffusione dell’infertilità. Ed è anche urgente che, nel dibattito sul grave calo delle nascite, specialmente nelle regioni industrializzate, l’importanza ormai provata del declino dell’infertilità maschile e femminile viene non venga più trascurata. E’ l’appello rivolto per la prima volta su questo tema alle istituzioni del vecchio continente dalla Società europea di riproduzione umana ed embriologia (ESHRE), che ha delineato un elenco di raccomandazioni sul tema per attirare l’attenzione sulla crescente minaccia per la fertilità umana rappresentata da cambiamenti climatici, inquinanti, sostanze chimiche che alterano gli ormoni e sostanze tossiche.

Il documento, redatto da esperti di vari settori e rivolto ai decisori politici nel corso di un incontro di due giorni a Bruxelles, chiede prima di tutto riforme tra cui:

- Politiche più efficienti per salvaguardare il pubblico dalle sostanze chimiche che mettono in pericolo la fertilità e la salute riproduttiva.
- Un rapido aggiornamento da parte dell’Ue delle normative sulle sostanze chimiche che proteggono la salute umana (REACH e CLP).
- Strategie di prevenzione che inizino prima del concepimento e siano rivolte sia agli uomini che alle donne per prevenire l’impatto durante la vita fetale.
- Rendere pubblici i dati sui rischi derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche sul posto di lavoro.
- Lo sviluppo di una piattaforma digitale a livello europeo per raccogliere dati di sorveglianza armonizzati e consentire il monitoraggio degli impatti ambientali sulla prole e sulla salute riproduttiva.
- Il rafforzamento della decarbonizzazione multisettoriale per prevenire danni riproduttivi e rendere il pianeta più sano per tutti.
- Campagne educative di salute pubblica a tutti i livelli per aumentare la consapevolezza dei rischi per la salute riproduttiva posti dall’esposizione a rischi ambientali.
- Valutazione, durante la sperimentazione di prodotti farmaceutici e chimici industriali, del loro impatto sulla fertilità e sui gameti, prima che questi prodotti vengano introdotti sul mercato europeo.

Durante l’incontro gli esperti hanno discusso del fatto che ci sono ormai prove scientifiche sul fatto che le particelle inquinanti di fuliggine possono attraversare la placenta per raggiungere i bambini nel grembo materno, che le donne che vivono vicino alle autostrade trafficate hanno una maggiore infertilità e che molti prodotti farmaceutici che potrebbero rappresentare un rischio per la fertilità maschile e femminile non sono regolamentati da questo punto di vista.

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