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Hiv, Tbc, Epatite B e C e Ist. L’Europa fuori strada per raggiungere molti obiettivi del 2030. Il Report Ecdc

24 aprile - Compiuti progressi in alcuni settori, ma molti paesi sono lontani dagli obiettivi di sviluppo sostenibili per il 2030. Inoltre le significative lacune nei dati ostacolano una valutazione completa. “Abbiamo cinque anni per agire, dobbiamo farli valere”, ha dichiarato la direttrice dell’Ecdc Pamela Rendi-Wagner. IL REPORT 

Sebbene siano stati compiuti progressi verso l’obiettivo di sviluppo sostenibile (SDG) 3.3 per porre fine alle epidemie di HIV, tubercolosi (TB) e combattere l’epatite virale B e C e le infezioni sessualmente trasmissibili (IST) entro il 2030, l’Unione Europea/Spazio Economico Europeo (UE/SEE) è fuori strada per molti degli obiettivi.
Esistono grandi disuguaglianze tra i paesi in termini di progressi verso gli obiettivi, disponibilità e copertura dei servizi di prevenzione, test e trattamento e disponibilità di dati per valutare i progressi.

Questa la “sentenza” che arriva dal primo rapporto di monitoraggio sugli SDG pubblicato dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc). Il Report presenta i dati più recenti su incidenza, prevenzione, test, trattamento e mortalità nell’UE/SEE per i quattro gruppi di malattie monitorati dall’Ecdc.

“L’Europa ha bisogno di un’azione coraggiosa e coordinata in materia di prevenzione, test e trattamento per raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030. Queste malattie sono prevenibili, così come l’onere che impongono ai sistemi sanitari, ai pazienti e alle loro famiglie. Abbiamo cinque anni per agire; dobbiamo farli valere”, ha dichiarato la direttrice dell’Ecdc Pamela Rendi-Wagner.

HIV. Il numero stimato di nuove infezioni da HIV è diminuito del 35% rispetto al valore di riferimento del 2010 nell’UE/SEE, ma i progressi sono più lenti di quanto necessario per raggiungere l’obiettivo intermedio del 2025. I progressi nei test e nelle cure per l’HIV sono incoraggianti, ma raggiungere i non diagnosticati e garantire il collegamento con le cure rimane una sfida in tutta l’UE/SEE. L’uso di strumenti di prevenzione, come la profilassi pre-esposizione (PrEP) per l’HIV, è in aumento, ma necessita di un ulteriore ampliamento. Per la tubercolosi, l’incidenza stimata è diminuita del 35% dal 2015, ma i tassi di successo per il trattamento della tubercolosi rimangono al di sotto dell’obiettivo del 90%, in particolare per la tubercolosi resistente ai farmaci.

Le epatiti virali B e C sono la causa della maggior parte dei quasi 57 000 decessi annuali attribuiti all’AIDS, alla tubercolosi e all’epatite virale nell’UE/SEE. Per l’epatite B e C, le informazioni disponibili suggeriscono carenze significative nel raggiungimento degli obiettivi di copertura dei test e dei trattamenti e i tassi di mortalità non mostrano segni di declino.

IST. I casi segnalati di malattie sessualmente trasmissibili come la sifilide e la gonorrea sono in aumento in tutta l’UE/SEE, raggiungendo il numero più alto dall’inizio della sorveglianza da parte dell’Ecdc nel 2009. I dati sui test e sulla copertura del trattamento per le IST sono in gran parte non disponibili, complicando il quadro generale.

Le raccomandazioni. Per raggiungere gli obiettivi del 2030, sollecita quindi l’Ecdc, è necessario intensificare gli interventi di prevenzione come la PrEP per l’HIV, la vaccinazione contro l’epatite B e i servizi di riduzione del danno per le persone che si iniettano droghe, oltre a promuovere l’uso del preservativo. È inoltre fondamentale espandere i servizi di test integrati per più infezioni in vari contesti, compresi i test basati sulla comunità, per raggiungere le persone a rischio in una fase precoce. Migliorare il collegamento con le cure e sostenere l’aderenza al trattamento è fondamentale per migliorare i risultati individuali e prevenire la trasmissione successiva, in particolare per la tubercolosi e l’epatite virale.

Ancora, per l’Ecdc è essenziale rafforzare la qualità e la completezza dei dati di sorveglianza e monitoraggio, così come la raccolta di dati specifici per le popolazioni chiave più colpite da queste infezioni. Per ridurre la mortalità da malattie prevenibili, sono necessari sforzi costanti e migliorare la disponibilità e la qualità dei dati di sorveglianza è fondamentale per monitorare accuratamente i progressi.

 

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