Hiv/Aids. Dall’Oms nuove linee guida su soppressione virale per migliorare salute e gestire co-infezioni Mpox e Covid-19
28 luglio - Il nuovo documento dell’Oms e una revisione sistematica della letteratura scientifica di Lancet pubblicata oggi descrivono il ruolo della soppressione virale dell’Hiv e dei livelli non rilevabili di virus sia nel migliorare la salute individuale che nell’arrestare la trasmissione dell’Aids.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato nuove linee guida scientifiche e normative sull’Hiv in occasione della 12a Conferenza internazionale Ias (International Aids Society). Il nuovo documento dell’Oms e una revisione sistematica della letteratura scientifica di Lancet descrivono il ruolo della soppressione virale dell’Hiv e dei livelli non rilevabili di virus sia nel migliorare la salute individuale che nell’arrestare la trasmissione del virus dell’Aids.
I testi descrivono le soglie di riferimento della carica virale dell’Hiv e gli approcci per misurare i livelli di virus rispetto a queste soglie; ad esempio, le persone affette da Hiv che raggiungono un livello di virus non rilevabile mediante l’uso costante della terapia antiretrovirale non trasmettono l’Hiv ai loro partner sessuali e sono a basso rischio di trasmissione verticale dell’Hiv ai propri figli. L’evidenza indica anche che esiste un rischio trascurabile, o quasi nullo, di trasmettere l’Hiv quando una persona ha una misurazione della carica virale dell’HIV inferiore o uguale a 1000 copie per ml, comunemente nota come carica virale soppressa.
La terapia antiretrovirale continua dunque a incidere positivamente sulla vita delle persone affette da Hiv, indica l’Oms. I pazienti a cui viene diagnosticata e trattata precocemente l’infezione e che assumono i farmaci come prescritto, possono aspettarsi di avere la stessa salute e aspettativa di vita di chi è Hiv negativo. “Per più di 20 anni, i paesi di tutto il mondo hanno fatto affidamento sulle linee guida basate sull’evidenza dell’Oms per prevenire, testare e curare l’infezione da HIV”, afferma Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “Le nuove linee guida che pubblichiamo oggi aiuteranno i paesi a utilizzare potenti strumenti che hanno il potenziale di trasformare la vita di milioni di persone che vivono o sono a rischio di Hiv”.
Alla fine del 2022 erano 29,8 milioni, su 39 milioni di persone sieropositive nel mondo, coloro che stavano assumendo un trattamento antiretrovirale (pari al 76% di tutte le persone che vivono con l’Hiv) e quasi tre quarti di loro (71%) risultavano avere un’infezione efficacemente soppressa. Un progresso molto positivo per gli adulti che vivono con l’Hiv, mentre purtroppo la soppressione della carica virale nei bambini sieropositivi è solo del 46% - una realtà che richiede urgente attenzione.
Ecco una panoramica di altri importanti aggiornamenti scientifici e normativi rilasciati dall’Oms alla conferenza IAS 2023:
HIV e mpox
Un’analisi dei dati di sorveglianza globale riportati all’Oms durante l’epidemia internazionale di mpox, ha identificato che tra più di 82.000 casi di mpox, di circa 32.000 casi si avevano informazioni sullo status dell’Hiv: il 52% conviveva con l’Hiv, la maggior parte era compista da uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e oltre l’80% ha riferito che il sesso è la via più probabile con cui aveva contratto l’mpox.Tra le 16.000 persone con diagnosi di mpox e sieropositivi, circa un quarto (25%) presentava una malattia da Hiv avanzata o immunosoppressione, con conseguente aumento del rischio di ospedalizzazione e morte. Le persone sieropositive che stavano assumendo un trattamento per l’Hiv e con una buona immunità hanno avuto esiti di ospedalizzazione e morte simili a coloro che erano Hiv negativi.
Alla luce di questi risultati, l’Oms raccomanda ai paesi di integrare il rilevamento, la prevenzione e la cura del mpox con i programmi esistenti e innovativi di prevenzione e controllo dell’Hiv e delle infezioni sessualmente trasmissibili. Per capire come prepararsi e rispondere meglio ai futuri aumenti della trasmissione di mpox, l’Oms ha condotto un rapido sondaggio elettronico nel maggio 2023 per valutare le esperienze della comunità sull’epidemia di mpox del 2022-2023 in Europa e nelle Americhe. Più di 24.000 persone hanno partecipato al sondaggio, incentrato su uomini che hanno rapporti sessuali con uomini e persone trans e di genere diverso, con 16.875 persone idonee che hanno completato il sondaggio. Quasi il 51% ha cambiato il proprio comportamento sessuale (ad esempio con la riduzione del numero di partner sessuali) e il 35% ha mantenuto questi cambiamenti un anno dopo. I risultati di questo sondaggio forniscono preziose informazioni sulle esperienze e sui bisogni delle comunità colpite e sottolineano l’importanza di aumentare l’accesso alla vaccinazione e alla diagnostica contro l’mpox a livello globale.
Hiv e Covid-19
Un’analisi aggiornata della piattaforma clinica globale dell’Oms per Covid-19 fino a maggio 2023 ha rivelato un persistente alto rischio di morte nelle persone affette da Hiv ricoverate per Covid-19 nelle ondate di varianti pre-Delta, Delta e Omicron, con un tasso di mortalità in ospedale complessivo del 20%-24%. Per le persone senza Hiv, il rischio di morte è diminuito durante l’ondata della variante Omicron del 53-55% rispetto alle ondate delle varianti pre-Delta e Delta; ma per le persone che vivono con l’Hiv, il calo percentuale della mortalità durante il periodo dell’onda Omicron rispetto alle altre ondate è stato modesto (16-19%). Questa differenza ha comportato un aumento del rischio di morte di 142 volte tra le persone che vivono con l’Hiv rispetto alle persone senza Hiv durante il periodo dell’ondata di Omicron. I fattori di rischio per la morte in ospedale che erano comuni in tutte le ondate di varianti della pandemia ed erano una bassa conta di Cd4 (meno di 200 cellule per m3) e una malattia grave o critica da Covid-19 in ospedale.
“L’Hiv incontrollato rimane un fattore di rischio per esiti negativi e morte nell’epidemia di mpox e nella pandemia di Covid-19”, ha affermato Meg Doherty, direttrice dei programmi globali di Hiv, epatite e infezioni sessualmente trasmissibili dell’Oms. “Dobbiamo garantire l’integrazione delle considerazioni sull’Hi nella preparazione e nella risposta alla pandemia. Proteggere le persone che vivono con l’Hiv da future pandemie è vitale e rafforza la necessità di garantire l’accesso ai test e alle cure per l’Hiv e ai vaccini preventivi per mpox e Covid-19”.
Ottimizzazione dei servizi di test dell’Hiv attraverso opzioni di test ampliate e fornitura di servizi semplificata
Con le nuove raccomandazioni sui test Hiv, l’Oms invita i paesi a espandere e promuovere l’uso dell’autotest Hiv anche attraverso i social network per aumentare la copertura dei test e rafforzare l’adozione dei servizi di prevenzione e trattamento dell’Hiv in contesti ad alto rischio e nelle regioni con le maggiori lacune nella copertura dei test.