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Malattia invasiva da Haemophilus influenzae. Trend in aumento in Europa, bambini i più colpiti. Il Rapporto annuale Ecdc 2022

12 luglio - L’Haemophilus influenzae invasivo è un batterio che può causare gravi infezioni batteriche in particolare nel caso del ceppo di tipo B (HiB). Le infezioni possono variare da lievi malattie respiratorie a gravi malattie invasive come meningite e setticemia. Colpisce sia bambini che adulti, con i bambini piccoli maggiormente a rischio.

Nel 2022 è stato osservato un aumento significativo dei casi confermati di malattia invasiva da Haemophilus influenzae, per un totale di 3.967 casi. Un numero che segna un aumento sostanziale rispetto ai due anni precedenti, con 1.694 casi segnalati nel 2021 e 1.849 nel 2020. L’impennata dei casi è stata osservata parallelamente alla revoca delle restrizioni e delle misure relative al Covid-19, poiché i microbi che causano le malattie sono tornati in circolazione, il che suggerisce una correlazione tra i due eventi. I più colpiti sono stati i bambini di età inferiore a un anno, mentre nella seconda fascia d’età gli over65,

È quanto emerge dal Rapporto epidemiologico annuale 2022 sulla malattia da Haemophilus influenzae del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) condotto nei Paesi Ue/See.

I bambini di età inferiore a un anno sono stati i più colpiti, mentre la seconda fascia d’età più colpita è stata quella degli individui di età pari o superiore a 65 anni. Nel 2022 è stato osservato un leggero aumento specifico dei casi di Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), che costituivano il 9,1% (211 casi) del totale dei casi, rispetto al 7% (153 casi) del 2018.

L’Haemophilus influenzae invasivo è un batterio che può causare gravi infezioni batteriche, in particolare nel caso del ceppo di tipo B (HiB). Le infezioni possono variare da lievi malattie respiratorie a gravi malattie invasive come meningite e setticemia. Colpisce sia bambini che adulti, con i bambini piccoli maggiormente a rischio. L’Haemophilus influenzae di tipo B è la principale causa di mortalità per meningite nelle popolazioni non immunizzate.

Danimarca e Islanda hanno registrato i tassi di notifica più elevati, rispettivamente 2,0 e 2,1 casi per 100.000 abitanti. È interessante notare, si legge nel Rapporto, che Germania, Francia e Italia insieme hanno rappresentato il 48% (1.904 casi) di tutti i casi confermati (ndr: in Italia il numero dei casi è nettamente inferiore a quello di Germania e Francia), mentre diversi Paesi, tra cui Croazia, Cipro e Malta, hanno riportato pochissimi casi o nessun caso.

Vaccini sicuri ed efficaci contro l’Hib sono disponibili dagli anni ‘80 e tutti i paesi Ue/See includono questi vaccini nei loro programmi di immunizzazione infantile di routine. La vaccinazione ha ridotto significativamente i tassi della malattia e ha praticamente eliminato la meningite causata dal batterio nei neonati e nei bambini piccoli.

In base alle raccomandazioni nazionali, si raccomanda a tutti i bambini di ricevere il vaccino Hib prima dei sei mesi di età e una dose di richiamo quando hanno un anno di età.

 

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