Giornata Nazionale delle Professioni sanitarie. Meloni: “Grazie per l’impegno e la competenza che dimostrate ogni giorno”. Schillaci: “Siete spina dorsale del nostro Ssn”
21 febbraio - La presidente del Consiglio: “Consapevoli che cammino verso una sanità più vicina alle esigenze dei cittadini è ancora lungo. Ma siamo convinti che la direzione scelta sia quella giusta”. Il Ministro della Salute: “La sanità è cambiata e dobbiamo continuare ad avere professionisti di alta qualità e al passo con i tempi”.
“Questa Giornata è l’occasione per rinnovare ai tantissimi professionisti al servizio della salute il ringraziamento per l’impegno, la competenza e la professionalità che dimostrano ogni giorno, anche nelle situazioni più critiche, per costruire una sanità più attenta ai bisogni dei cittadini. Impegno che, troppo spesso, viene dato per scontato ma che costituisce uno dei presupposti per garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione”.
Così la premier Giorgia Meloni, nel messaggio inviato all’evento che celebra la Giornata Nazionale del personale sanitario e sociosanitario, del personale assistenziale, socioassistenziale e del volontariato. Un appuntamento istituito con la Legge 13 novembre 2020, in onore del personale, sanitario e sociosanitario, assistenziale e socioassistenziale e del volontariato che nel corso della pandemia da Coronavirus è stato in prima linea e che, quotidianamente, affronta le sfide di un sistema sanitario complesso per garantire il diritto alla salute e la tutela della dignità di ogni persona.
“Rinnovamento delle professioni per una nuova sanità” è il titolo scelto per questa V edizione, celebrata presso le Corsie Sistine, Complesso di Santo Spirito in Sassia, a Roma.
“L’Italia - scrive Meloni - può vantare un’infrastruttura di eccellenza come il Servizio sanitario nazionale e le professioni sanitarie rappresentano la colonna portante di questo sistema, che è nostro dovere proteggere, valorizzare e rafforzare. È il motivo per il quale, fin dal nostro insediamento, siamo al lavoro per rendere il Ssn più moderno ed efficiente, per dare risposte sempre più adeguate e tempestive ai nostri cittadini e riconoscere ai professionisti della salute ciò che meritano”.
Il Governo ha scelto di “destinare alla sanità stanziamenti record, portando nel 2025 il Fondo sanitario nazionale a 136,5 miliardi di euro e ad una spesa pro-capite di 2.317 euro. Con gli Accordi di coesione stipulati in questi anni con le Regioni abbiamo messo a disposizione, inoltre, 1 miliardo e 300 milioni di euro per investimenti negli ospedali e con la revisione del Pnrr abbiamo liberato ulteriori 750 milioni da investire sempre sulla sanità”.
“Abbiamo concentrato le risorse a disposizione sul rinnovo dei contratti dei dirigenti medici e del personale del comparto e per valorizzare il personale, a partire dalla detassazione delle retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
“Questa giornata – ha detto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci – è nata sull’onda della pandemia e dello straordinario impegno di tutti i professionisti che sono stati in prima linea a combattere il virus. Ma oggi vogliamo rendere omaggio alle donne e agli uomini che ogni giorno, nei propri ambiti di competenza, contribuiscono a garantire il diritto alla salute. Un diritto, lo ricordo, che è l’unico a essere definito fondamentale dalla nostra Costituzione”.
“Una giornata – ha evidenziato - che vuole essere non solo un giusto riconoscimento al lavoro di tutti gli operatori, professionisti e volontari impegnati nella sanità, ma anche l’occasione per confrontarci sulla necessità di innovarsi alla luce dei cambiamenti demografici, epidemiologici e tecnologici. L’Italia vanta una maggiore aspettativa di vita rispetto ad altre Nazioni. Questo significa che viviamo di più ma abbiamo ancora con un’alta incidenza di patologie croniche. Oggi però abbiamo terapie più avanzate, grazie ai progressi della ricerca e alle innovazioni tecnologiche. I bisogni di salute sono diversi, sono sempre più socio-sanitari e richiedono approcci e risposte diversi e competenze adeguate e moderne. Sebbene il personale dipendente sia cresciuto negli ultimi anni, c’è ancora un problema di carenza, che si è determinato nel corso degli anni e si è acuito dopo il 2020. Dobbiamo fare i conti poi purtroppo con una disaffezione al servizio sanitario pubblico e le conseguenti difficoltà nel reclutare professionisti, con il picco della curva pensionistica, soprattutto per alcuni profili e con condizioni di lavoro che spesso non consentono un adeguato bilanciamento tra lavoro e vita privata. Alla luce di tutto ciò, lavoriamo per disporre di una forza lavoro in numero adeguato ma soprattutto competenze aggiornate”.
“Questo governo – ha rimarcato Schillaci - ha fatto della salute dei cittadini una priorità della propria azione. Abbiamo destinato la nostra attenzione in particolare a sostenere il capitale umano del servizio sanitario nazionale, nella consapevolezza che valorizzare il personale vuol dire migliorare il Ssn. Si può fare di più? Certo. Ritengo tuttavia che abbiamo dato segnali importanti: a partire da una maggiore sicurezza, come ha ricordato il Presidente Meloni nel suo messaggio, e per equilibrare situazioni inaccettabili di disparità di trattamento come quelle dei gettonisti. Ricordo anche che è stato prorogato per il tutto il 2025 lo scudo penale, in attesa di aggiornare la normativa sulla responsabilità professionale e arginare la medicina difensiva. Per la prima volta stiamo affrontando il problema dei tetti di spesa, superando questi vincoli con una metodologia basata sui fabbisogni di personale”.
“Proprio in questa giornata – ha proseguito – , istituita dopo la pandemia che ha rivelato il vulnus del nostro servizio sanitario, non possiamo più pensare di rinviare il potenziamento della medicina generale e l’efficientamento della medicina di prossimità per una più adeguata presa in carico dei pazienti cronici. Entro il 2026, saranno pronte le nuove strutture territoriali necessarie per il rafforzamento dell’assistenza proprio sul territorio che proprio durante la pandemia ha mostrato il lato vulnerabile del servizio sanitario. Sono stati aperti cantieri già per il 70% delle strutture e procediamo secondo la tabella di marcia del Pnrr. Ma perché queste strutture siano pienamente funzionanti c’è bisogno di personale. Su questo ricordo che con la finanziaria del 2024 abbiamo garantito le risorse alle Regioni, già ripartite (250 milioni nel 2025 e 350 milioni nel 2026). Nelle case di comunità ci saranno equipe multispecialistiche, inclusi psicologi e assistenti sociali nell’ottica di una presa in carico sociosanitaria. E sarà cruciale l’apporto dei medici di famiglia. Voglio rassicurare, rispetto alle notizie in circolazione nelle ultime settimane, che nessuno ha intenzione di rompere il rapporto di fiducia tra cittadino e medico. Vogliamo, invece, rafforzare questa alleanza offrendo alle persone un ulteriore punto di accesso dove il medico di famiglia potrà fare la sua diagnosi e avvalersi se necessario dello specialista. Stiamo lavorando con un approccio costruttivo insieme alle Regioni e non mancherà certamente il dialogo con le categorie con cui in questi due anni c’è sempre stato un canale aperto. Ma come ho avuto modo di dire in altre occasioni, dobbiamo avere il coraggio di cambiare. Modelli nati quasi 47 anni fa non sono francamente più adatti alle esigenze mutate. Su questo credo che siamo tutti d’accordo”.
“Medici, odontoiatri, farmacisti, infermieri, veterinari, ostetriche, fisioterapisti, psicologi, biologi, chimici, fisici, tecnici delle professioni sanitarie, della riabilitazione, della prevenzione, assistenti sociali ed operatori del volontariato: ho voluto citarvi tutti perché siete la spina dorsale della nostra sanità e da parte nostra c’è il massimo impegno per proseguire sulla strada della valorizzazione, economica e professionale. È un percorso lungo lo sappiamo ma abbiamo compiuto i primi passi e sono fiducioso che insieme troveremo punti di incontro per soluzioni praticabili e utili. La sanità è cambiata e dobbiamo continuare ad avere professionisti di alta qualità e al passo con i tempi”.