Eurostat. Il 15% degli europei ha problemi a concentrarsi e di memoria. Italia sotto la soglia del 10%
2 febbraio - Se si considera la soglia di rischio di povertà (Arop), emergono notevoli disparità nella percentuale di persone che presentano difficoltà di memoria o di concentrazione. Tra le persone non a rischio, a livello UE, il 13,9% ha segnalato tali difficoltà, mentre la cifra sale al 19,9% per le persone a rischio di povertà.
Nel 2022, il 14,9% delle persone nell’UE ha segnalato difficoltà moderate o gravi a ricordare o a concentrarsi. Tra i paesi dell’UE, le percentuali più elevate di persone con difficoltà di memoria o di concentrazione sono state registrate in Finlandia (33,6%), Danimarca (26,7%), Paesi Bassi (26,0%), Svezia (25,2%) ed Estonia (24,9%). Al contrario, le percentuali più basse sono state riportate a Cipro (5,7%), Malta (6,5%), Irlanda (7,3%), Bulgaria (7,9%) e Ungheria (8%). L’Italia si piazza nella parte bassa della classifica, una buona notizia, con una percentuale pari a meno del 10%.
È quanto emerge da nuovi dati Eurostat.
Se si considera la soglia di rischio di povertà (Arop), emergono notevoli disparità nella percentuale di persone che presentano difficoltà di memoria o di concentrazione. Tra le persone non a rischio, a livello UE, il 13,9% ha segnalato tali difficoltà, mentre la cifra sale al 19,9% per le persone a rischio di povertà. Alcuni paesi dell’UE hanno registrato disparità superiori a 20 punti percentuali (pp) nelle difficoltà segnalate nel ricordare e nel concentrarsi tra gli individui a rischio di povertà e quelli non a rischio. Nello specifico, il divario registrato in Croazia è pari a 23,9 pp (il 16,2% delle persone non a rischio povertà dichiara difficoltà di memoria o di concentrazione, contro il 40,1% delle persone a rischio povertà) e in Estonia è pari a 21,2 pp (19,4% rispetto alle persone a rischio povertà). 40,6%). Differenze significative sono state osservate anche in Lettonia (16,2 pp), Svezia (15,8 pp) e Paesi Bassi (14,3 pp).