Associazione dei Ginecologi Italiani:
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L'Universo femminile: luci e ombre della Ginecologia in Italia

L'Universo femminile, un infinito da esplorare, è il titolo del congresso che ha riunito a Napoli i ginecologi e gli ostetrici di Sigo (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani), Aogoi (Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani) e Agui (Associazione Ginecologi Universitari Italiani). Nel corso del congresso sono state diffuse cifre confortanti e cifre allarmanti: cresce l'età del primo parto (32,6 anni, dai 31,8 del 2004); la mortalità neonatale è del 2,5‰ e quella infantile del 3,4‰ (al di sotto di quella dell'Unione Europea che è del 4,3‰); le interruzioni volontarie di gravidanza scendono del 4,9%; è anche sceso il numero di neomamme con meno di 19 anni (9mila, contro le 10mila del 2010). L'incidenza di parti cesarei è in debole diminuzione (dal 38% al 37,5%) ma resta ancora alta, e sono ancora 38mila su 540mila i parti effettuati in strutture che ne praticano meno di 500 all'anno. A questo proposito, il presidente Sigo, Nicola Surico, puntualizza: «La riforma dei punti nascita del 2010 è rimasta in gran parte sulla carta, e sono ancora troppi i bambini che nascono in reparti materno-infantili non adeguati; la Sigo aveva applaudito a quella giusta e utile riorganizzazione, ma dopo tre anni solo una minima parte di queste strutture sanitarie è stata effettivamente chiusa. Manca, ed è mancata, la volontà politica di andare contro i piccoli interessi locali; per questo, lo scorso 12 febbraio i ginecologi hanno scioperato, per la prima volta nella storia». A Napoli è stato anche lanciato l'allarme sulla crescita del contenzioso medico-legale, che ha come conseguenza anche il ricorso alla medicina difensiva, che costa 12 miliardi al Servizio Sanitario Nazionale, a causa dei troppi e spesso superflui esami che vengono prescritti; sono state 33.700 le denunce presentate contro i medici, che per la quasi totalità (98,8%) si sono risolte in nulla, ma che hanno la conseguenza di scoraggiare i giovani dall'avviarsi alla professione medica, tanto che, e questo è un altro allarme lanciato dal congresso, fra dieci anni il rischio concreto è che il numero di medici sia insufficiente. Secondo gli specialisti “Di fronte a questo quadro di luci e ombre, lanciamo un appello alle Istituzioni perché sia tutelata la Ginecologia italiana, un'eccellenza nel nostro sistema sanitario. Dopo tanti anni, si ritorni a investire nei giovani medici, si dia seguito alla riorganizzazione dei punti nascita avviata nel 2010, e si giunga finalmente a una riforma del contenzioso medico-legale. L'Italia è il solo paese dove gli errori clinici sono perseguibili penalmente”.

repubblica.it, 6 ottobre 2013

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