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Conte lancia piano di investimenti in sanità: “10 miliardi di euro entro il 2023”. Speranza: “Salute sarà punto fondamentale agenda riforme che discuteremo a gennaio”

16 dicembre 2019 - Il presidente del Consiglio e il Ministro della Salute fanno un primo bilancio delle misure per la sanità messe in campo nei primi 100 giorni di Governo. Conte: “La nostra attenzione al comparto non ha precedenti e vogliamo fare meglio. Nonostante stringenti vincoli di bilancio non rinunciamo ad attuare il nostro progetto politico”. Speranza: “Faremo il possibile per abbassare la diga che frena l’accesso dei cittadini al Ssn”. E sul Patto della Salute con le Regioni, il ministro si è detto “ottimista sulla firma in tempi brevi”. IL VIDEO DELLA CONFERENZA - LE SLIDE

“Da qui al 2023 mi piacerebbe lanciare un patto sulla Salute e sforare, o sfiorare, i dieci miliardi di investimenti nel settore”. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervenendo sabato scorso alla conferenza stampa convocata alla sede del ministero della Salute di Lungotevere Ripa, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, e alla presenza del vice ministro della Salute, Paolo Sileri, e della sottosegretaria Sandra Zampa.

“Io non faccio polemiche con il passato” ma "l’attenzione che stiamo riservando al comparto Sanità non ha precedenti”, ha detto Conte che, insieme a Speranza, ha evidenziato l’eccezionalità di questa conferenza stampa monotematica sulla sanità per fare il primo bilancio dei 100 giorni di attività del governo. La sanità, ha spiegato il premier, è una priorità del Governo “e vogliamo fare anche meglio” di quanto fatto con le misure adottate in questi 100 giorni, illustrate nel corso della conferenza stampa.

“Abbiamo una strategia molto chiara: il nostro obiettivo è tutelare un diritto fondamentale della nostra Costituzione”. Dunque, ha spiegato il presidente del Consiglio, “una tutela della salute sempre più incisiva, prestazioni sempre più adeguate ed efficaci, servizi sempre più efficienti, lotta a tutte le diseguaglianze, che sono sociali e territoriali, e che diventano ancora più intollerabili in questo settore". Per Conte "rafforzare questo comparto, queste prestazioni, questi servizi è il massimo strumento di coesione che un Paese possa esprimere ma anche una cartina di tornasole per misurare il grado di civiltà di un Paese”.

Per fare questo, però, secondo il premier bisogna sapere guardare oltre i bilanci: “Lasciando da parte il Pil che cresce e i misuratori economicistici, siamo andati a guardare che tipo di prestazioni si danno e che diseguaglianze si addensano in questo settore. Questa è la premessa che ci ha spinto a investire sulla sanità”. Perché “con la Sanità - ha detto il Premier - noi parliamo a tutti i cittadini. È lo strumento di eguaglianza privilegiato, e un segnale sul modo in cui vogliamo interpretarlo lo abbiamo già dato con le misure illustrate oggi”. 
 
Incalzato dai giornalisti in merito alla sostenibilità degli obiettivi rispetto ai vincoli di bilancio, Conte ha ribadito che la linea del Governo è chiara: “Non guardiamo soltanto alla crescita del Pil ma anche alla qualità della crescita. Vogliamo che la qualità di vita delle persone sia migliore. Per questo - ha proseguito - ci rivolgiamo alla salute nella sua dimensione di vita integrale. La salute, infatti, non è soltanto quando si va al pronto soccorso o serve una prestazione medica. Cercheremo di incidere sulla vita delle persone, sulle famiglie e sui disabili, con varie misure che abbiamo già predisposto. Il progetto politico è molto chiaro. E credo che abbiamo già dimostrato che nonostante gli stringenti vincoli di bilancio non rinunciamo al nostro disegno politico”.

“Faremo il possibile per abbassare la diga che frena l’accesso dei cittadini e per favorire che il più largo numero di persone possa accedere al Ssn”, ha quindi affermato il ministro Speranza, illustrando, tra le misure, l’abolizione del superticket ed evidenziando le risorse messe in campo per la sanità da parte del Governo. "Il messaggio che vogliamo dare è che si chiude la stagione dei tagli alla sanità e si comincia ad investire. E l'impegno di 10 mld da qui a fine legislatura è un impegno storico”, ha detto Speranza.
 
Il ministro non ha voluto fornire dettagli sugli interventi futuri in ambito sanitario allo studio del Governo, ma alla domanda se la sanità sarà tra i temi che verranno discussi dal governo a gennaio, nell'ambito del confronto sull'agenda delle riforme annunciate dal Premier, Speranza ha risposto: "Sicuramente, sarà un punto fondamentale“.

Riguardo ai nodi sul Patto della Salute con le Regioni, il ministro ha voluto evidenziare che le misure illustrate nel corso della conferenza stampa “sono già state tradotte in emendamenti e, quindi, con l'approvazione della legge di bilancio e con l’approvazione del decreto fiscale diventano legge dello Stato”. Speranza si è poi detto “ottimista” in merito al rapporto con le Regioni, anche perché la Salute “viene letta al di fuori di qualsiasi dinamica Politica”. Il ministro ha quindi spiegato che “c'è stata una riunione su una bozza sottoscritta dalle Regioni, dal Mef e dal Ministero della Salute in cui i nodi sono stati sciolti e quindi sono ottimista che si possa arrivare in tempi brevi anche all’approvazione in Conferenza Stato-Regioni”.
 
Rispondendo alle domande del giornalisti il ministro Speranza ha anche parlato del Ddl Antiviolenza tanto atteso dal personale sanitario. “E’ molto importante che sia stato approvato al Senato all’unanimità. C'è una discussione in corso alla Camera. Il governo è tifoso di questo provvedimento ma rispettoso del percorso parlamentare. L’auspicio è che possa al più presto essere approvato”.

Il ministro ha poi fatto sapere di avere affidato le deleghe al viceministro e alla sottosegretaria. Sileri si occuperà di “ricerca, università, dispositivi medici, rapporto sanità-ambiente e altro”, mentre Zampa si occuperà di “minori, salute mentale, immigrazione, medicina di genere e Intelligenza artificiale, che è un altro grande tema del futuro”.

 

 

Le misure per la sanità del Governo giallo rosso nei suoi primi 100 giorni:
 
- Confermati i 2 mld di aumento per il Fondo sanitario 2020.
 
- Stanziati 2 mld in più sul Fondo per l’edilizia sanitaria per l’ammodernamento dei luoghi di cura, nuovi macchinari e infrastrutture telematiche.
 
- Abolizione del superticket da 10 euro a partire dal 1° settembre 2020
 
- Aumento del tetto di spesa per il personale dal 5% fino ad un massimo del 15%.
 
- Stabilizzazione medici, infermieri e personale sanitario e amministrativo grazie all’estensione della Legge Madia (termine 31 dicembre 2019 per maturare i requisiti). Riguarda 32 mila tra medici e infermieri
 
- Stabilizzazione ricercatori IRCCS e IZS. Riguarda 1.600 precari.
 
- Rinnovo contratto dirigenza medica e sanitaria. In questo caso il Governo Conte 2 ha sostanzialmente dato solo il via libera all’intesa tra Aran e Sindacati raggiunta in estate.
 
- Sblocco trattativa per il contratto della sanità privata.
 
- 235 mln per acquisto di strumentazione di diagnostica di primo livello (ecografi, elettrocardiografi, spirografi e altre dotazioni) negli oltre 50.000 studi di medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
 
- 50,6 mln in due anni per ampliare in tutta Italia la sperimentazione della farmacia dei servizi: prenotazione esami e visite specialistiche esami per la glicemia, colesterolo, trigliceridi, test di gravidanza, test menopausa, test tumore colon retto, pressione, spirometria percorso di accesso personalizzato ai farmaci con controllo dell’aderenza.
 

Lucia Conti

 

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