Antibioticoresistenza. Pronto un nuovo protocollo dell’Iss per la sorveglianza. Ecco le novità
1 aprile - Rispetto alla precedente versione sono state aggiornate le fonti bibliografiche; il controllo di qualità esterno è organizzato e distribuito dalla Technical University of Denmark; è stata aggiornata la lista dei requisiti minimi per i laboratori diagnostici e sono stati aggiunti nuovi antibiotici da saggiare per le diverse specie batteriche (cefepime e fosfomicina (i.v) per Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae e ceftarolina per Staphylococcus aureus. Infine, è stata aggiunta la variabile “data di ricovero”. IL PROTOCOLLO
L’Istituto superiore di sanità ha messo a punto un nuovo protocollo per la sorveglianza dell’antibiotico resistenza (AR). Il nuovo documento segue le indicazioni e le esigenze del Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza (PNCAR) e ricalca quelle proposte dalla sorveglianza europea (EARS-Net).
In particolare rispetto alla precedente versione sono state aggiornate le fonti bibliografiche e alcune informazioni di contesto; il controllo di qualità esterno è organizzato e distribuito dalla Technical University of Denmark (in collaborazione con il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie); è stata aggiornata la lista dei requisiti minimi che i laboratori diagnostici devono possedere, sono stati aggiunti nuovi antibiotici da saggiare per le diverse specie batteriche (cefepime e fosfomicina (i.v) per Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae e ceftarolina per Staphylococcus aureus. Infine, è stata aggiunta la variabile “data di ricovero” nel tracciato record da inserire laddove disponibile.
Alcune criticità
Sebbene la sorveglianza AR-ISS abbia fornito dati per il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza a livello nazionale ed europeo dal 2001 – si legge nell’introduzione al nuovo protocollo - è necessario menzionare alcune criticità, il cui superamento potrebbe portare a un miglioramento della sorveglianza stessa:
a. volontarietà della sorveglianza, per cui i laboratori partecipanti non hanno un riconoscimento istituzionale;
b. rappresentatività geografica sub-ottimale, dal momento che non tutte le regioni sono adeguatamente rappresentate nella sorveglianza;
c. limitata rappresentatività di popolazione dal momento che i dati riguardano soprattutto pazienti ospedalizzati.
d. qualità dei dati riguardanti strutture territoriali o ambulatori e la loro rappresentatività non nota.
La situazione attuale
Alcune regioni hanno attivato reti di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza che coinvolgono tutti o una elevata percentuale dei laboratori ospedalieri della regione stessa e possono, quindi – si legge ancora nel documento dell’Iss - fornire dati di popolazione utili a promuovere il monitoraggio e le azioni di contrasto a livello locale.
I dati delle sorveglianze di cinque regioni (Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Sicilia) sono pubblicati in rapporti disponibili online .
I protocolli di sorveglianza seguiti da queste regioni sono per lo più sovrapponibili al protocollo AR-ISS con la possibilità, quindi, di confronto con i dati nazionali e la possibilità di integrare queste sorveglianze regionali in quella nazionale. Sorveglianze regionali sono presenti anche in altre regioni (Liguria, Lombardia) sebbene i dati pubblicati on line si discostino in parte da quelli richiesti dalla sorveglianza nazionale o non siano resi pubblici.
Gli obiettivi del nuovo protocollo
Il nuovo protocollo si focalizza sugli obiettivi, i metodi e le modalità di rilevazione dei dati del sistema di sorveglianza AR-ISS, seguendo le indicazioni ed esigenze del PNCAR.
Riguardo la scelta dei patogeni e della tipologia dei campioni clinici, il protocollo ricalca quello proposto dalla sorveglianza europea EARS-Net per facilitare la trasmissione dei dati all’ECDC e la comparazione a livello europeo.
L’obiettivo generale della sorveglianza AR-ISS è quello di descrivere le caratteristiche epidemiologiche (andamenti temporali, differenze geografiche, differenze per gruppi di popolazione) dell’antibioticoresistenza in un gruppo selezionato di specie batteriche isolate da infezioni di rilevanza clinica (batteriemie e meningiti), che rappresentano sia infezioni associate all’assistenza sanitaria che infezioni acquisite in ambito comunitario.
Tali dati sono essenziali per sostenere le azioni di contrasto all’antibiotico-resistenza e monitorare nel tempo il loro impatto.
Gli obiettivi specifici sono:
a. rilevare i dati di sensibilità agli antibiotici e monitorarne l’andamento temporale e geografico, a livello nazionale e regionale, relativamente ai ceppi di otto specie batteriche (Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa, Acinetobacter baumanii group, Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium), responsabili di infezioni invasive (batteriemie e meningiti), isolati da sangue o liquor dai laboratori partecipanti alla rete. Per ogni microrganismo l’attenzione è posta prevalentemente sugli antibiotici o classi di antibiotici particolarmente importanti in terapia perché di prima scelta nei confronti del patogeno, o significativi dal punto di vista epidemiologico per monitorare l’andamento dell’antibiotico-resistenza;
b. descrivere la frequenza dei patogeni segnalati nei laboratori AR-ISS, per regione, fascia di età, sesso e tipo di reparto di degenza dei pazienti;
c. stimare l’incidenza degli eventi sorvegliati e valutarne la rappresentatività mediante la raccolta dei dati relativi ai denominatori (numero di set di emocolture analizzati da ciascun laboratorio, numero di letti e giornate di degenza per ciascuna struttura ospedaliera afferente al laboratorio);
d. rispondere al debito informativo verso l’Unione Europea (UE), con il trasferimento annuale dei dati al sistema di sorveglianza TESSy (The European Surveillance System) dell’ECDC;
e. fornire il supporto per studi ad hoc di approfondimento genotipico a valenza sia europea (studi coordinati da ECDC/Technical University of Denmark - DTU) sia nazionale, su isolati con caratteristiche di antibiotico-resistenza di particolare interesse per la sanità pubblica;
f. descrivere i dati e diffondere i risultati, al fine di ampliare la conoscenza della problematica relativa all’ABR e fornire un ritorno di informazione ai laboratori stessi, alla comunità scientifica, alle autorità di sanità pubblica e a tutti gli altri stakeholders.
Prospettive future
In conclusione del protocollo l'Iss traccia anche a grandi linee alcuni dei possibili sviluppi della sorveglianza nei prossimi anni:
a. miglioramento della tempestività della trasmissione dei dati dai laboratori al coordinamento nazionale favorendo lo sviluppo tecnologico con sistemi di trasmissione automatica dei dati raccolti dai laboratori stessi;
b. progressiva introduzione nella sorveglianza di tutti i laboratori ospedalieri, per consentire la disponibilità di dati a tutti i livelli (locale, regionale e nazionale). La copertura totale nazionale è l’obiettivo che il PNCAR ha identificato come obiettivo a lungo termine della sorveglianza anche aggregando i dati delle sorveglianze di popolazione già in atto in alcune regioni Italiane;
c. estensione della sorveglianza a campioni diversi da quelli previsti dal presente protocollo (esempio: urinocolture, anche seguendo il protocollo della sorveglianza GLASS dell’OMS) e a specie batteriche e microbiche diverse, se di interesse per il monitoraggio dell’antibiotico-resistenza;
d. valutazione della possibilità di estendere la sorveglianza in ambito territoriale, es. strutture residenziali socio-sanitarie e socio-assistenziali, soprattutto per campioni diversi dalle emocolture; e. valutazione della possibile estensione del tracciato dei dati raccolti integrando dati clinici dei pazienti utilizzando database già disponibili ed automatizzati (es. SDO).