Aggressioni al personale. Gemmato: “Adottati importanti provvedimenti normativi”
13 settembre - Il governo è intervenuto “prevedendo la reclusione da 2 a 5 anni per chiunque si macchi del delitto di lesioni personali ai danni degli esercenti una professione sanitaria o socio sanitaria”. Inoltre è stata prevista la possibilità, da parte del questore, “di poter costituire posti fissi della Polizia di Stato presso le strutture dotate di un reparto di emergenza-urgenza”. Il Governo ha poi reso il suddetto delitto “procedibile d’ufficio”.
“Nell’ottica del rafforzamento delle misure di protezione legislativamente contemplate a tutela del personale sanitario, sono stati adottati importanti provvedimenti normativi”. Tra questi, è stata prevista “la reclusione da 2 a 5 anni per chiunque si macchi del delitto di lesioni personali ai danni degli esercenti una professione sanitaria o socio sanitaria”. Inoltre c’è la possibilità, da parte del questore, “di poter costituire posti fissi della Polizia di Stato presso le strutture dotate di un reparto di emergenza-urgenza”. Il Governo ha poi reso il suddetto delitto “procedibile d’ufficio”.
A ricordarlo è stato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, rispondendo in commissione Affari Sociali alla Camera all’interrogazione sul tema presentata da Andrea Quartini (M5S).
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario Gemmato.
“Ringrazio gli Onorevoli interroganti perché mi consentono di rappresentare il problema relativo agli episodi di violenza nei confronti degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie. Spesso si tratta di forme di violenza provenienti dagli stessi pazienti o dai loro caregiver, che si traducono in aggressioni fisiche, verbali o di comportamento.
Per quanto concerne gli ultimi episodi di violenza che hanno interessato il Policlinico di Foggia, consapevole della gravità della situazione e nell’intento di manifestare un segno tangibile di vicinanza da parte delle Istituzioni al personale sanitario vittima della ingiustificata aggressione, la settimana scorsa, mi sono recato personalmente a Foggia, dove ho preso parte alla riunione tecnica di coordinamento delle Forze di Polizia presieduta dal Prefetto, alla quale ha partecipato anche il Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Foggia.
Al termine della riunione ho avuto, altresì, modo di incontrare una delegazione di operatori sanitari, ivi compresi i due medici rimasti lievemente feriti.
Al riguardo devo prendere atto che, per assicurare l’incolumità degli operatori sanitari, presso il Policlinico di Foggia, già da tempo, sono state messe in campo numerose azioni finalizzate alla prevenzione delle aggressioni, che hanno visto interventi sia di natura strutturale che organizzativa, condivisi con il Sig. Prefetto di Foggia in seno al coordinamento provinciale per la sicurezza dell’ordine pubblico, tra le quali segnalo: l’implementazione di un sistema di videosorveglianza e l’aggiunta nella control room del servizio di vigilanza armata e portierato di un monitor dedicato al Pronto Soccorso; l’incremento di una guardia giurata per ciascun turno passando da quattro a cinque unita; l’estensione alle ore notturne dell’operatività del posto di polizia all’interno dell’ospedale; la riorganizzazione della viabilità per le ambulanze e le auto al seguito.
Tra le molteplici iniziative, sarà anche avviata la procedura per l’assunzione di uno psicologo specializzato nella gestione delle emozioni che potrà aiutare non solo i pazienti e i familiari ma anche gli operatori sanitari del Pronto Soccorso.
Ciò premesso, ho tuttavia potuto verificare che la dotazione dei medici del pronto soccorso del Policlinico di Foggia risulta carente di 14 unità nonostante le numerose procedure di concorso espletate.
Il personale medico e di comparto risulta pienamente formato per affrontare i pazienti critici sul piano clinico, ma non è preparato ai fenomeni di violenza e diffidenza in questione.
Al riguardo devo ricordare che nell’ottica del rafforzamento delle misure di protezione legislativamente contemplate a tutela del personale sanitario, sono stati adottati importanti provvedimenti normativi.
In particolare, è mia premura ricordare che questo Governo con il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34 è intervenuto modificando il secondo comma dell’articolo 583-quarter del codice penale prevedendo la reclusione da 2 a 5 anni per chiunque si macchi del delitto di lesioni personali ai danni degli esercenti una professione sanitaria o socio sanitaria.
Nell’ambito della conversione in legge del suddetto decreto è stata prevista la possibilità, da parte del questore, di poter costituire posti fissi della Polizia di Stato presso le strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate dotate di un reparto di emergenza-urgenza, in considerazione del bacino di utenza e del livello di rischio della struttura.
Successivamente, con il decreto legislativo 19 marzo 2024, n. 31, il Governo ha reso il suddetto delitto procedibile d’ufficio, così da non far dipendere l’esercizio dell’azione penale dalla volontà della vittima di sporgere denuncia.
Inoltre, giova ricordare che con decreto 7 dicembre 2023 il Ministro della salute ha inteso integrare e dare nuovo impulso all’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie (ONSEPS), strumento volto a scongiurare il verificarsi del fenomeno delle aggressioni agli operatori del settore.
L’Osservatorio sta effettuando un’attività di studio e di approfondimento volto all’aggiornamento della Raccomandazione n. 8, emanata nel 2007 dal Ministero della salute, utile a fornire un indirizzo efficace ed omogeneo finalizzato a prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari.
Inoltre, l’Osservatorio ha promosso iniziative di formazione degli operatori sanitari e di comunicazione nei confronti di utenti e professionisti, individuate come strumento particolarmente efficace per ristabilire il rapporto fiduciario tra sanitario e paziente e conseguentemente mirato a ridurre le condizioni di rischio”.