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Aborto. Papa Francesco: “È un omicidio, i medici che lo praticano sono dei sicari”. Anelli (Fnomceo): “Medici svolgono compito stabilito per legge nel rispetto della libertà di ognuno”

4 ottobre - “Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi contraccettivi. Non confondere. Io parlo adesso soltanto sull’aborto”. Così il Pontefice ai giornalisti sul volo di ritorno dal Belgio. Immediata la risposta del Presidente della Fnomceo.

“Un aborto è un omicidi. I medici che si prestano a questo sono sicari. Sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi contraccettivi. Non confondere. Io parlo adesso soltanto sull’aborto. E su questo non si può discutere”.

Lo ha detto Papa Francesco, parlando con i giornalisti sul volo di ritorno dal Belgio, in riferimento all’aborto.

Immediata la risposta del Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli : “I medici sono sempre vicini alle persone che soffrono, che hanno bisogno del loro aiuto. Nel caso specifico, svolgono questo delicato compito rendendo possibile l’applicazione di una Legge dello Stato, la 194/78. Una legge che prevede il rispetto della salute e della dignità della donna e della libertà sia della donna che del medico. Il professionista ha infatti la facoltà di avvalersi dell’obiezione di coscienza, libera scelta personale che non deve diventare elemento di giudizio o discriminazione”.

“Abbiamo voluto riflettere – sottolinea Anelli – prima di intervenire. Comprendiamo le ragioni del Santo Padre, che esprime il punto di vista della Chiesa universale e che richiama valori che sono radicati nelle coscienze. Nel nostro Paese i medici sono chiamati a svolgere un compito stabilito per legge senza obblighi o costrizioni, ma con la dovuta sensibilità e la vicinanza alla persona, nel pieno rispetto della dignità umana. Il rispetto di ogni persona, delle sue opinioni, delle sue convinzioni, delle sue scelte è la parte più nobile della nostra Professione, che in qualche maniera si avvicina all’invito alla Misericordia più volte richiamato dal Santo Padre, oltre che ai valori espressi dalla nostra Costituzione”. 

“La Legge 194 è una Legge dello Stato – conclude Anelli – e, come tale, è dovere di tutti i cittadini rispettarla e applicarla. Come ricorda, del resto, anche il nostro Codice deontologico che, all’articolo 43, da una parte, vieta l’esecuzione di interventi fuori dall’ordinamento vigente, e soprattutto a scopo di lucro; dall’altra garantisce l’obiezione di coscienza, sempre nell’ambito e nei limiti dell’ordinamento, che non esime il medico dagli obblighi e dai doveri inerenti alla relazione di cura nei confronti della donna”.

 

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