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Vaccinazione anti-HPV: Counselling alla donna adulta

Vaccinazione anti-HPV: Counselling alla donna adulta

Photo by Modestas Urbonas, CC0 License

Il counselling è un aspetto fondamentale della comunicazione in medicina, specie in materia di prevenzione, in quanto si rivolge a persone sane, pertanto poco, o per nulla, disponibili ad accettare possibili effetti indesiderati. La comunicazione del rapporto rischio/beneficio deve essere corretta, ma soprattutto comprensibile e adeguata al livello di istruzione del nostro interlocutore.

Per essere in grado di maturare una scelta consapevole, la persona che abbiamo davanti deve essere posta in condizione di comprendere non solo i rischi che derivano dal sottoporsi ad un determinato percorso di prevenzione o cura, ma anche le possibili conseguenze della rinuncia a tale percorso.

Perché 50 domande

È importante quantificare i rischi in modo chiaro, corretto e con una giusta dose di empatia; ciò consente di sottoporsi alla prevenzione con disponibilità e fiducia. L’ascolto dei dubbi e dei timori è una parte importante del counselling e dell’instaurazione dell’alleanza terapeutica.

La percezione del rischio di effetti indesiderati correlati ai vaccini è spesso molto superiore a quella di contrarre la patologia prevenibile con il vaccino stesso e alle sue conseguenze. Questo accade soprattutto per la disinformazione e la carica emozionale con cui vengono diffuse le fake news dal “Dr. Google”. I vaccini sono uno strumento di prevenzione primaria molto efficace e sicura; in particolare il vaccino anti-HPV è l’unico che consente di proteggersi da tumori molto aggressivi, come quello del collo dell’utero e altri tumori HPV-correlati.

Per facilitare la comunicazione tra medici e donne in materia di prevenzione delle patologie HPV-correlate e sull’importanza di vaccinarsi anche da adulte, AOGOI ha realizzato una sezione con 50 domande, e relative risposte che sarà suddivisa in 3 sezioni con invii settimanali.

 Partiamo con la prima sezione Cosa è il Papillomavirus (HPV) e quali patologie provoca. Seguiranno altre 2 sezioni.

1° gruppo di Q&A : Cosa è il Papillomavirus (HPV) e quali patologie provoca »

Questa sezione è composta da 21 domande sul virus HPV, come si trasmette e le patologie ad esso correlate. Non si deve dare per scontato che tutte le donne siano informate correttamente su questo argomento.

Molte donne sono convinte che la presenza del virus sia “colpa” del tradimento del partner o che l’infezione si possa evitare utilizzando il preservativo. L’assenza di sintomi può essere erroneamente interpretata come assenza di infezione o di malattia, che non necessita pertanto di accertamenti. Alcune donne potrebbero allarmarsi sentendo parlare di un virus a trasmissione sessuale che provoca il cancro.

È bene quindi, insieme all’informazione, fornire adeguate rassicurazioni in merito al fatto che possediamo tutti i mezzi necessari per prevenire i cancri correlati all’HPV e che la diffusione del virus HPV è molto comune, mentre il cancro HPV- correlato è un’evenienza rara.

B. Lo screening delle patologie HPV-correlate »

Questa sezione è composta da 3 domande sull’importanza dello screening nelle diverse età e sul ruolo della colposcopia. Quest’ultima potrebbe essere percepita come rassicurante, e richiesta anche se non necessaria, oppure come segnale di sospetto di “qualcosa di brutto”, quindi evitata o rimandata per contenere l’ansia. È importante spiegare alle donne che si devono seguire Linee Guida Internazionali, sia per evitare esami inutili che potrebbero generare situazioni di ambiguità diagnostico-clinica e conseguenti interventi inutili, sia per poter effettuare una diagnosi precoce di eventuali lesioni pre-cancerose con un trattamento tempestivo e micro-invasivo.

C. I vaccini anti-HPV »

L’ultima sezione comprende 25 domande sulla vaccinazione anti-HPV, sui dati di letteratura disponibili in merito a sicurezza ed efficacia e su chi ne ha diritto. Anche su questo argomento molte donne potrebbero avere convinzioni errate, come ad esempio che dopo la menopausa il cancro cervicale non si manifesti più, oppure che il vaccino debba essere fatto solo alle adolescenti, o ancora, che dopo il vaccino non sia più necessario sottoporsi allo screening. Possiamo spiegare quindi che la vaccinazione è vantaggiosa dai 9 anni in poi, teoricamente senza limiti di età, anche nelle donne già trattate per lesioni HPV-correlate, ma specificando che il vaccino non cura, bensì previene le recidive e l’infezione da altri tipi di HPV contenuti nel vaccino stesso. 

È buona norma incoraggiare sempre le donne ad esprimere i loro dubbi, senza timore di fare domande stupide, raccogliendo possibilmente anche informazioni su quali sono le loro convinzioni in merito a un determinato argomento, per riformulare eventuali convinzioni erronee non corrette.

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