Non solo folati: quali altri nutrienti contribuiscono al buon esito della gravidanza
Novembre 2021 - In gravidanza il fabbisogno di micronutrienti aumenta maggiormente rispetto a quello dei macronutrienti. Un apporto inadeguato di micronutrienti e una bassa qualità nutrizionale dell’alimentazione, possono avere ripercussioni negative sia per la madre, sia per il nascituro.
Introduzione
Una sana e corretta alimentazione, che si avvalga della varietà nutrizionale e che rispetti la stagionalità e la freschezza dei cibi, permette generalmente di coprire i fabbisogni di tutti i micronutrienti; tuttavia, nei casi di aumentato fabbisogno, come in gravidanza, si possono verificare stati carenziali. Oltre al folato, la cui necessità di integrazione nella donna in attesa è ormai comprovata, altri micronutrienti svolgono un ruolo importante per la crescita fetale e il buon esito della gravidanza. Tra questi ricordiamo le vitamine del gruppo B, la vitamina C, il Ferro, lo Iodio e la vitamina D (di quest’ultima si è parlato nella precedente NL).
Lo stato nutrizionale periconcezionale materno influenza sia l’instaurazione che il mantenimento e l’esito della gravidanza, nonché la salute materna e fetale, come illustrato nella seguente figura:
Mod. Da: Cetin I, et al. 2009. Le malformazioni fetali e le patologie della gravidanza possono insorgere in qualunque fase della gravidanza stessa: prima del concepimento, durante il concepimento, l’impianto, la placentazione, l’embrio-organogenesi e nel periodo periconcezionale, che rappresenta una fase critica nello sviluppo fetale. I micronutrienti giocano in questo un ruolo fondamentale. LMP: last menstrual period (ultima mestruazione).
Ruolo della vitamina B12 in gravidanza
Tra le vitamine del gruppo B, oltre ai folati (B9), rivestono un ruolo particolarmente importante le vitamine B12 (cobalamina) e B6 (piridossina). Una carenza di vitamine del gruppo B si può riscontrare ad esempio nelle donne che seguono una dieta vegetariana o vegana, essendo le principali fonti nutrizionali di questa vitamina negli alimenti di origine animale.
La vitamina B12 è coinvolta nel metabolismo cellulare, in particolare nella sintesi del DNA, nei processi di metilazione e nel metabolismo mitocondriale. Svolge un ruolo determinante nella formazione della guaina mielinica e nello sviluppo del SNC. La maggior parte della vitamina B12 è immagazzinata nel fegato, mentre una minore quantità viene escreta nella bile ed è sottoposta a circolazione enteroepatica. La carenza di vitamina B12 si associa ad un’ampia gamma di manifestazioni cliniche, tra cui anemia megaloblastica, danno della sostanza bianca e neuropatia periferica. Sintomi comunemente riscontrati sono: stanchezza, debolezza, perdita di appetito, perdita di peso, vertigini, depressione, confusione, irritabilità, disturbi cognitivi. Un segno particolare è rappresentato dalla glossite atrofica (lingua arrossata e liscia e dall’alterazione dei sapori. Nel periodo peri-concezionale la carenza di vitamina B12 può associarsi ad aumentato rischio di aborto spontaneo e basso peso alla nascita. Il deficit di vitamina B12 concorre inoltre all’incremento del rischio di diabete gestazionale, pre-eclampsia, parto prematuro, ritardo di crescita intrauterino (IUGR). La carenza di vitamina B12 materna è risultata inoltre essere associata ad un aumento del rischio di insulino-resistenza, sindrome metabolica, obesità nelle madri e nei figli.
Le raccomandazioni italiane, in accordo con quelle dell’OMS, hanno fissato la dose di vitamina B12 raccomandata a 2,6 μg /die in gravidanza e 2,8 μg /die in allattamento.
Poiché la supplementazione con acido folico può mascherare la carenza di vitamina B12, con conseguente progressione dei deficit caratteristici, è bene, nel sospetto di uno stato carenziale, dosare la Vit. B12 o in alternativa supplementare con acido folico attivo che riduce il rischio di mascheramento.
Ruolo della vitamina B6 in gravidanza
La vitamina B6 è coinvolta nel metabolismo degli aminoacidi, degli acidi grassi e degli zuccheri e contribuisce alla formazione degli ormoni, dei globuli bianchi e rossi e delle cellule del sistema immunitario. Anche la carenza di vitamina B6 si associa a iperomocisteinemia ed esiti avversi della gravidanza. I livelli di vitamina B6 sono più bassi nei fumatori, un motivo in più per incoraggiare le future mamme ad abbandonare questa cattiva abitudine. Per le donne in gravidanza il fabbisogno giornaliero di questa vitamina è di almeno 1,9 mg/die.
Ruolo del ferro in gravidanza
Coinvolto in numerosi processi enzimatici, il ferro, costituente dell’emoglobina (alla quale è legato per il 65%), della mioglobina e di diversi enzimi, svolge un ruolo essenziale nel trasferimento dell’ossigeno ai tessuti. La carenza di ferro, come è noto, induce anemia sideropenica. Il fabbisogno di ferro in gravidanza aumenta progressivamente fino al terzo mese, parallelamente all’accumulo dello stesso nei tessuti fetali. Durante la gestazione, la carenza di ferro può alterare la crescita e lo sviluppo del feto, aumentare il rischio di parto pretermine e di basso peso alla nascita. Secondo alcuni studi recenti, livelli inadeguati di ferro durante la gravidanza si assocerebbero ad un aumento del rischio cardiovascolare per il nascituro in età adulta. Anche l’emorragia post-partum sembra correlarsi con un apporto insufficiente di ferro.
Le indicazioni in termini di livelli di assunzione raccomandati variano dai 27 mg al giorno, per tutte le donne in gravidanza dei LARN, ai 30-60 mg dell’OMS.
Ruolo dello Iodio in gravidanza
Lo iodio è un componente degli ormoni tiroidei e influenza quindi, direttamente o indirettamente, il metabolismo del glucosio, delle proteine, dei lipidi, del calcio, del fosforo e la termogenesi.
Un’adeguata supplementazione con iodio riduce fino al 73% l’incidenza di cretinismo nelle zone a rischio più elevato di carenza grave (gozzo tiroideo), soprattutto se la madre viene supplementata a partire dal periodo preconcezionale e fino alla fine del primo trimestre di gestazione. L’apporto medio giornaliero di iodio è inferiore a quello indicato dall’OMS e dai LARN in tutto il territorio italiano (85-88μg al giorno vs 150μg). Durante la gravidanza, lo iodio è essenziale per la produzione di ormoni tiroidei materni, pertanto in gravidanza, il fabbisogno aumenta del 50%, sia per l’incremento fisiologico della produzione degli ormoni tiroidei, sia per l’aumento dell’escrezione renale, che per soddisfare il fabbisogno fetale. Un adeguato apporto di iodio con la dieta durante la gravidanza è garanzia di eutiroidismo per il nascituro, dal momento che la tiroide fetale comincia a funzionare solo intorno alla 12° settimana di gestazione. Il rischio di sviluppare ipotiroidismo è dunque molto più elevato durante la vita intrauterina e nel periodo neonatale, rispetto a tutte le altre fasi della vita. Anche in condizioni di carenza nutrizionale solo lieve o moderata di iodio, il rischio di ipotiroidismo neonatale, soprattutto per i nati pretermine, è elevato (Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodioprofilassi in Italia).
Ruolo della vitamina C in gravidanza
La vitamina C (acido L-ascorbico) è coinvolta in numerosi processi essenziali come la biosintesi del collagene, della carnitina, delle catecolamine, di ormoni peptidici, dei sali biliari, oltre che nel catabolismo della tirosina, nella regolazione dei livelli di ossigeno in risposta all’ipossia ed infine nel controllo epigenetico. Inoltre, favorisce la sintesi dell’ossido nitrico (NO) endoteliale, che ha funzioni protettive a livello del sistema vascolare. A livello dell’apparato digerente, la vitamina C impedisce la trasformazione dei nitriti presenti negli alimenti in nitrosamine, che sono composti cancerogeni. Inoltre, favorisce l’assorbimento del ferro non-eme riducendo il ferro ferrico a ferro ferroso, che costituisce la forma più biodisponibile dello ione.
Le concentrazioni plasmatiche di vitamina C si riducono durante la gravidanza, probabilmente a causa dell’emodiluizione e per il trasferimento dalla madre al feto. Le raccomandazioni dell’OMS in gravidanza sono pertanto di aumentare l’assunzione di Vitamina C per supplire la domanda del feto e il metabolismo materno incrementato. I LARN raccomandano in gravidanza un apporto di 100 mg/die.
Fonti
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