L'Associazione 1968 - 1998
Nel 1968 la AOGOI viene chiamata a partecipare alle commissioni di studio per la stesura delle Leggi delegate previste dalla riforma (L. n° 132/68), che, attese per il 31 marzo 1969, videro la luce nel 1970.
Il 1970 è quindi un anno di grandi rivolgimenti: negli ospedali vengono finalmente istituiti i reparti autonomi di Ostetricia mentre si definisce il primo contratto collettivo di lavoro dei medici ospedalieri. È un grande risultato per tutti coloro che per anni si sono impegnati per una nuova cultura sanitaria: dalle battaglie per la sicurezza del parto al lavoro volontario nei consultori, i medici della AOGOI sono sempre stati in prima linea.
Nel 1975, con la legge istitutiva dei consultori familiari lo Stato Italiano riconosce e fa sua anche questa esperienza di lavoro e di lotta.
Negli ultimi venti anni la AOGOI è diventata sempre più la forza trainante della ginecologia italiana, anche grazie all'impegno degli uomini che l'hanno rappresentata e le hanno dato lustro con i loro meriti scientifici:
- il Prof. Corrado Confalonieri, che si prodigò per la diffusione capillare della AOGOI in tutta Italia;
- il Prof. Pietro Ragonese, fondatore della Società Italiana per la terza età, uomo di grande spessore civile e politico che seppe portare avanti le sue convinzioni e quelle della AOGOI attraverso molteplici difficoltà;
- i Professori Zacutti e Ianniruberto primi eminenti cultori della tecnica ecografica, i Professori Mandruzzato e Catizone, direttori delle due scuole di ecografia della AOGOI.
Nel 1990, quando il Prof. Antonio Chiàntera assume l'incarico di segretario nazionale dopo la morte del Prof. Confalonieri, gli iscritti sono circa 3000. Entusiasta e instancabile, Chiàntera fa sì che la AOGOI diventi ciò che oggi è: una grande comunità scientifica, con più di 5000 adepti, punto di riferimento fondamentale della Ginecologia Italiana.
Oggi la AOGOI è all'avanguardia nella ricerca scientifica in campo ostetrico e ginecologico. Basti pensare ai progetti per l'oncologia, la fecondazione assistita e la medicina perinatale.
Ma è soprattutto con il "Progetto Menopausa Italia" che la AOGOI ha suscitato grande interesse in Italia e all'estero. La menopausa è una condizione biologica che interessa oggi circa 9 milioni di donne in Italia; secondo l'O.M.S. questo numero è destinato a triplicarsi nei prossimi 30 anni.
Alla luce di queste previsioni l'associazione ritiene che sulla menopausa debba concentrarsi un'attenzione medica particolare, da tradursi in una più adeguata assistenza sociale e culturale alle donne in menopausa.
Gli obiettivi che la AOGOI si pone e che sta perseguendo sono:
- conoscere la realtà delle donne in menopausa in Italia;
- avviare un dialogo continuo fra diversi operatori sanitari;
- identificare le necessità emergenti nell'immediata post- menopausa;
- assicurare rimedi efficaci nel breve termine;
- identificare gli screening più percorribili per malattie tardive;
- verificare l'efficacia e la compliance dei rimedi nel nostro Paese;
- promuovere la maggiore diffusione culturale fra operatori sanitari e fra le diverse componenti del tessuto sociale.
Il crescente impegno della AOGOI per la ricerca scientifica e la complessità dei progetti suggeriscono la creazione di un organismo di coordinamento: nasce così nel 1998, la Fondazione Confalonieri – Ragonese che diventa il punto di riferimento dell'attività scientifica e soprattutto delle scuole permanenti dei vari settori della disciplina.
Alla presidenza della Fondazione viene chiamato il Prof. Giampaolo Mandruzzato di Trieste.
Anche nel campo dell'editoria specializzata la AOGOI ha raggiunto una posizione di prestigio con l'acquisizione nel 1986 della "Rivista di Ostetricia, Ginecologia pratica e Medicina perinatale" che per lunghi anni aveva pubblicato il notiziario dell'associazione dando voce alle sue battaglie, oggi affiancata dal Bollettino mensile GinecoAOGOI.
Sono passati 50 anni dalla fondazione della AOGOI. Il progresso scientifico e tecnologico ha cambiato radicalmente la vita e la professione medica. Mangiagalli guarderebbe con stupore una sala operatoria moderna dove i medici, senza aprire l'addome della paziente, operano con l'aiuto di sofisticati apparecchi elettronici e ultrasuoni e non riconoscerebbe più una sala parto.
La AOGOI è sempre stata al passo con i tempi, spesso li ha precorsi. I medici dell'associazione sanno che dovranno cambiare ancora per affrontare i profondi mutamenti già in atto nella scienza medica, nel fare medicina, nella gestione degli ospedali, ma guardano al futuro con fiducia ricordando le grandi difficoltà superate e le molte battaglie vinte.
Proseguire lungo la via di impegno e coerenza indicata dai fondatori è l'obiettivo della AOGOI per il terzo millennio.