EVENTI
WEBINAR 27 ottobre 2025
dalle 18:30 alle 20:30
Induzione del travaglio nella pratica clinica: strategie, casi e scelte operative
Linee Guida
Buone pratiche per il Trattamento Medico dell’Aborto Spontaneo e Volontario Fondazione Confalonieri Ragonese su mandato SIGO, AOGOI, AGUI
Aogoi - Associazione dei Ginecologi Italiani: ospedalieri, del territorio e liberi professionisti
Notiziario

- 10 ottobre - L’Oms pubblica 51 nuove raccomandazioni per migliorare prevenzione, diagnosi e trattamento...

- 10 ottobre - Violenza, orari massacranti e contratti precari tra le principali cause. Anche per medici e infermieri...

- 10 ottobre - 8° Rapporto Gimbe fotografa un SSNazionale in crisi strutturale, vittima di un definanziamento mascherato...

- 10 ottobre - Il nuovo rapporto dell’Ocse mostra che il 20% degli adulti soffre di sintomi lievi o moderati...

- 10 ottobre - Nel 2025 l’Europa ha registrato quasi 1.000 casi di infezione, l’Italia epicentro dell’epidemia...

- 10 ottobre - Il riconoscimento per le loro scoperte sui meccanismi che regolano la tolleranza immunitaria periferica...
tutela legale
aogoi
Servizio riservato ai soci
Creato per tutelare gli associati nelle controversie giudiziarie legate alla professione
POLIZZE
PROFESSIONALI
POLIZZE
SANITARIE
Per i soci e familiari

Polizza sanitaria compresa nella quota associativa
Copertura sanitaria Opzione A
Polizze sanitarie in convenzione per soci e familiari
- Sussidio SALUS A LIGHT Under 65
- Sussidio SENIS B CN (in Formula Single) Over 65 anni
FORMAZIONE A DISTANZA ECM
Per l’aggiornamento professionale del ginecologo e dei professionisti della salute della donna e della coppia
Corsi in evidenza
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WEBINAR - MEET THE EXPERTS - BENESSERE UROGENITALE, SESSUALE E DI COPPIA – SONO APERTE LE ISCRIZIONI
Inizio: 18-11-2025 - Fine: 18-11-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 4.5Stato corso: Aperto - Inizio: 27-10-2025 - Fine: 27-10-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 3.0Stato corso: Aperto
- Inizio: 29-09-2025 - Fine: 31-10-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 3.0Stato corso: Aperto
- Inizio: 31-07-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 4.5Stato corso: Aperto
- Inizio: 01-03-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 9.0Stato corso: Aperto
- Inizio: 24-01-2025 - Fine: 31-12-2025Formazione a distanza -Crediti ECM: 12.0Stato corso: Aperto
Pubblicazioni
Canali Social AOGOI
- 11/10/2025È stato presentato al Ministero della Salute il Testo Unico sulla legislazione #farmaceutica, con schema di Disegno di Legge delega. Sono oltre 700 norme sui #farmaci, contenute in quasi 100 provvedimenti diversi, rilette, razionalizzate e riunite in un documento unico. Il percorso del T.U., avviato l’8 maggio per un primo confronto istituzionale, è proseguito il 31 luglio con la condivisione dei contenuti con gli stakeholder e il 18 settembre con l’approvazione dello schema di DDL in Consiglio dei Ministri. Nei prossimi mesi seguirà l’iter parlamentare e la predisposizione dei decreti attuativi, previa acquisizione dei pareri previsti e il coinvolgimento delle Regioni, con l’obiettivo di arrivare alla pubblicazione definitiva entro dicembre 2026. Il lavoro ha visto la partecipazione del Ministero della Salute, del Mef, del Mimit, del Mase e del Ministero della Giustizia, ai quali si aggiunge il Ministero per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa. Una Commissione di studio indipendente, che sarà composta da giuristi ed esperti in sanità pubblica ed economia, seguirà tutte le fasi dell’iter legislativo fornendo supporto tecnico e qualificato per la redazione del Testo Unico.
- 05/10/2025La terapia ormonale sostitutiva (#TOS) rappresenta ancora oggi uno strumento utile per affrontare i disturbi della #menopausa, migliorando la qualità della vita e proteggendo la #salute delle ossa. Se ne è parlato all' “Update in Endocrinologia Ginecologica” a Roma nei giorni 26-27 settembre 2025. Il commento sul tema delle TOS del prof. Stefano Lello, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e Presidente SIGITE “Negli ultimi anni abbiamo avuto a disposizione #terapieormonali sempre più sicure e sempre più leggere con molecole diverse rispetto al passato e questo ci consente di personalizzare in base alle esigenze della #paziente i diversi tipi di terapia anche in base alla loro composizione farmacologica.” Le vie di somministrazione sono molteplici: compresse orali, cerotti e gel transdermici, oppure trattamenti locali vaginali sotto forma di creme, ovuli o anelli, utili soprattutto per la secchezza e i disturbi urinari. “Anche gli effetti globali sulla salute della #donna - conclude Stefano Lello - possono essere gestiti in termini di riduzione della sintomatologia vasomotoria, miglioramento della qualità del sonno protezione dell'osso miglioramento della sindrome genito-urinaria. Inoltre recenti studi confermano come alcuni tipi di terapia ormonale sostitutiva non impattino significativamente sul rischio di cancro della mammella. questo ovviamente ci aiuta a proporre una terapia adeguata e personalizzata a una fetta sempre più grande delle pazienti in menopausa.”54
- 02/10/2025La #menopausa non rappresenta soltanto una tappa fisiologica della vita della #donna, ma diversi studi l’associano nell’avere un legame indipendente sul rischio di sviluppare #malattia cardiovascolare aterosclerotica. Le donne in menopausa hanno il 18% in più di probabilità di superare il rischio ASCVD rispetto a quelle con ancora il ciclo mestruale. Il dato emerge con chiarezza soprattutto nelle fasce di età più giovani: tra i 45 e i 50 anni, l’associazione tra menopausa e aumento del rischio ASCVD è particolarmente marcata e resta significativa fino ai 60 anni. È questo quanto emerge da un’analisi osservazionale pubblicata sulla rivista “Maturitas”. L’analisi effettuata dal database UK Biobank è stata condotta su 222.007 partecipanti donne tra 40 e 69 anni senza precedenti di malattia cardiovascolare, suddivise in 158.572 postmenopausali (71,4%) e 63.435 premenopausali (28,6%). Il rischio a 10 anni di ASCVD è stato calcolato usando le pooled cohort equations. Gli autori suggeriscono che gli screening del rischio cardiovascolare includano anche lo stato menopausale. Le strategie preventive dovrebbero concentrarsi su: gestione lipidica, controllo pressorio, regolazione della glicemia e modifiche dello stile di vita. Non si tratta quindi solo di un problema ginecologico o endocrinologico, ma di una condizione che richiede un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento diretto dei cardiologi, dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari che seguono le donne in questa transizione.39
- 25/09/2025“I #farmaci non sono caramelle” è la prima campagna congiunta lanciata dall’Heads of Medicines Agencies – HMA, la rete dei Capi delle Agenzie europee dei Farmaci, che lavora a stretto contatto con l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e con la Commissione Europea per garantire la sicurezza, la qualità e l’efficacia dei farmaci. I materiali della campagna sono disponibili sui canali social di AIFA (Facebook, Instagram, LinkedIn, Bluesky e YouTube). “Leggi il foglio illustrativo, segui le indicazioni, usa i farmaci in modo responsabile“ è il messaggio condiviso dalle autorità regolatorie europee che aderiscono alla campagna di comunicazione per sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza di un uso corretto dei #medicinali da banco (Over The Counter – OTC). La campagna si rivolge a tutti coloro che utilizzano occasionalmente farmaci da banco, come antidolorifici, spray nasali, antiacidi o sciroppi per la tosse. Questi medicinali possono essere acquistati senza prescrizione medica in farmacia, in parafarmacia o al supermercato. Sono indicati per il trattamento di lievi disturbi, come il dolore, la febbre o il raffreddore. Tuttavia, nessun farmaco è privo di rischi. Un uso scorretto può causare spiacevoli effetti indesiderati o addirittura dipendenza. Poiché l’uso dei farmaci da banco supera i confini nazionali, i Paesi europei hanno unito le forze in questa campagna, che ricorda i passaggi essenziali per un uso più sicuro di questi medicinali: leggere il foglio illustrativo, rispettare la durata massima di utilizzo raccomandata e consultare un medico se i sintomi persistono. https://lnkd.in/dQfXdpCS
- 20/09/2025La #sclerosimultipla non riduce la #fertilità e le #donne con SM possono affrontare una #gravidanza. È però importante pianificare il concepimento con il neurologo, perché alcuni farmaci devono essere sospesi o sostituiti. Durante la gravidanza la malattia tende a dare meno ricadute, senza aumentare i rischi di #aborto o di malformazioni per il bambino. I sintomi della #SM possono talvolta confondersi con i disturbi tipici della gravidanza, ma non rappresentano un ostacolo particolare. Il parto può essere sia naturale sia cesareo a seconda delle indicazioni ostetriche, e l’anestesia epidurale è considerata sicura. Il periodo più delicato è il post-partum, soprattutto nei primi 3-6 mesi, quando il rischio di ricadute cresce. In questa fase è necessario valutare il momento giusto per riprendere la terapia. L’allattamento al seno è possibile, ma non sempre compatibile con i farmaci; la scelta va personalizzata. Con il supporto di un’équipe multidisciplinare, molte donne con SM possono vivere la maternità in modo positivo e sicuro, dichiara Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell'Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Per le donne con SM che desiderano affrontare una gravidanza, oggi è disponibile un importante opzione ad alta efficacia. AIFA ha infatti approvato ocrelizumab, sottocute (sc) sviluppato da Roche per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR) e di quella primariamente progressiva (SMPP). Grazie alla sua attività immunomodulatoria prolungata e alla bassa probabilità di trasferimento placentare durante il primo trimestre, la terapia consente di mantenere un efficace controllo della malattia anche nel periodo pre-concepimento, riducendo al minimo i rischi per madre e bambino. Le evidenze scientifiche disponibili mostrano infatti che l’esposizione in utero o attraverso il latte materno non è associata a un aumento del rischio di esiti avversi di gravidanza né a effetti negativi sui livelli di cellule B nei neonati, permettendo l’utilizzo del farmaco anche durante l’allattamento a partire da pochi giorni dopo il parto. Ciò consente alle pazienti di affrontare con maggiore serenità la maternità, conciliando il desiderio di famiglia con la necessità di mantenere un adeguato controllo della patologia.10
- 18/09/2025In occasione della Giornata Mondiale dei #Tumori Ginecologici “World GO Day” del 20 settembre, Acto Italia - Alleanza contro il #tumoreovarico, lancia due guide per le #pazienti su tumore della vulva e della vagina, e le presenta nel corso del webinar “Tumori ginecologici dell’età matura: conoscerli per prevenirli”. Il webinar sarà trasmesso in diretta streaming il 19 settembre alle ore 17.30 sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Acto Italia. Dei 5 tumori ginecologici, i tumori della vulva e della vagina, sono i due più rari e meno conosciuti. In Italia complessivamente colpiscono ogni anno circa 2.000 donne e sono più di 5.800 le donne che ci convivono. Nel mondo, a fronte di 66.155 casi/anno, ci sono quasi 189.000 donne colpite. Insorgono di solito in età matura, dopo i 60/70 anni, quando molte donne smettono di effettuare regolari controlli dal ginecologo. In alcuni casi sono legati all’infezione da Papilloma Virus e quindi assolutamente prevenibili. “La #prevenzione non ha età – ci ricorda Nicoletta Cerana, Presidente di Acto Italia - Anche in età matura, dopo i 60/70anni è importante continuare a prendersi cura di sé, soprattutto quando si parla di tumori ginecologici come quello della vulva e della vagina. Per accompagnare ogni donna in questo percorso abbiamo realizzato, grazie all’alta specializzazione della dottoressa Eleonora Preti dello IEO, due guide a questi tumori. Sono brevi, chiare e ricche di informazioni utili non solo per conoscere ma anche per sapere come prevenire il tumore della vagina e come praticare l’autoesame per prendere in tempo il tumore della vulva. È un invito rivolto a tutte: prendiamoci cura della nostra salute oggi.”231
- 16/09/2025Tra le donne italiane che accedono a un ambulatorio ginecologico oltre una su tre dice di soffrire di disagio psicologico e sociale. Il 33% dichiara anche di aver subito una forma di violenza: fisica, psicologica, verbale o sessuale. Inoltre, il 14% vive in condizioni di insicurezza alimentare. Sono alcuni dei dati riferiti dalla Professoressa Antonia Carla Testa, Associata di #Ginecologia e #Ostetricia all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia Ambulatoriale Preventiva presso il Policlinico Universitario Gemelli e promotrice del primo studio italiano sul tema, da poco pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “American Journal of Obstetrics and Gynecology Global Report”. L’idea dello studio nasce dall’esperienza già in atto presso le ACLI di Roma con il progetto “Porte Sociali”, grazie alla visione e alla generosità della Dottoressa Lidia Borzì, vicepresidente delle ACLI di Roma e delegata alla famiglia e stili di vita delle ACLI nazionali, che si dice orgogliosa per questo risultato e per la collaborazione con un’istituzione prestigiosa come il Policlinico Gemelli. Da circa quattro anni, infatti, l’ambulatorio di ginecologia del Policlinico Gemelli può contare sulla presenza di due volontarie ACLI, che offrono un prezioso servizio di accoglienza alle pazienti. “Oltre l’assistenza, la ricerca è fondamentale per offrire nel tempo un supporto migliore – considera la Professoressa Testa. Abbiamo quindi realizzato uno studio scientifico volto a valutare con rigore metodologico le condizioni socioeconomiche delle donne che afferiscono ai nostri servizi. Grazie all’impegno delle volontarie, siamo riusciti a raccogliere oltre 400 questionari compilati, ottenendo risultati significativi e, in alcuni casi, sorprendenti: tra questi, emerge in particolare che circa un terzo delle pazienti ha dichiarato di aver subito una forma di violenza”. L’analisi ha evidenziato che tra i principali fattori di rischio per il disagio psicosociale vi sono la presenza di patologie sia oncologiche che croniche, le difficoltà economiche, l’aver subito violenza e l’insicurezza alimentare. In particolare, il rischio di disagio per le pazienti oncologiche è quasi quattro volte maggiore rispetto alle pazienti sane. A sottolineare il suo valore scientifico e umano è stato anche il prof. Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, che ha sottolineato: “Il tema indagato è di drammatica attualità. L’approccio, rappresenta un esempio di medicina realmente prossima, integrata nel tessuto sociale, capace di ascoltare e trasformare il bisogno in conoscenza e azione. Desidero sottolineare l’originalità dell’impostazione: l’incontro virtuoso tra il mondo clinico e quello del volontariato organizzato è la prova concreta che la cura non si esaurisce nel gesto tecnico, ma prende forza dalla relazione, dall’accoglienza e dalla capacità di fare rete”.15
- 09/09/2025Il 9 settembre ricorre la “Giornata internazionale di sensibilizzazione sui Disturbi dello Spettro Feto-Alcolico” (Fetal Alcohol Spectrum Disorders, FASD). L'assunzione di #alcol durante la #gravidanza, anche in piccole quantità, costituisce un grave rischio per la salute del nascituro. Per far luce su questa problematica, il 9 settembre (non a caso il nono giorno del nono mese dell’anno) è stata istituita la Giornata internazionale di sensibilizzazione sui Disturbi dello Spettro Feto-Alcolico (Fetal Alcohol Spectrum Disorders, FASD), evento che mira a richiamare l'attenzione dell’opinione pubblica sulle disabilità e sui problemi derivanti dall’esposizione all’alcol in utero. Ogni anno nel mondo nascono circa 120.000 bambini destinati a sviluppare FASD, con quasi 2.500 casi in Italia. Tra le forme più gravi spicca la Sindrome Feto Alcolica (Fetal Alcohol Syndrome, FAS), caratterizzata da malformazioni facciali, microcefalia, deficit di crescita e ritardi neuro psicomotori. I bambini con FAS possono presentare significative difficoltà cognitive e comportamentali, come deficit di funzionalità esecutiva e motoria, di elaborazione/integrazione delle informazioni, discrepanze tra abilità verbali e non verbali, disturbi di apprendimento, dell’attenzione ed iperattività, che, se non diagnosticate e trattate precocemente, possono portare a conseguenze negative durante l’adolescenza e l’età adulta, quali scarso rendimento scolastico o lavorativo, mancanza di autonomia e difficoltà nelle relazioni sociali. La prevalenza della FAS a livello mondiale oscilla tra lo 0,5 e i 3 casi ogni 1.000 nati vivi, mentre l’intero spettro dei disturbi correlati riguarda circa l’1% della popolazione globale. Questi dati evidenziano come la FASD sia la prima causa di disabilità intellettiva nei bambini dei paesi ad alto tenore economico. In Italia, un’indagine del 2020 ha rivelato che il 66% delle donne in età fertile ha assunto alcol, con tassi di consumo di alcol e di binge drinking in costante aumento tra i giovani e con l’aggravante che la grande percentuale delle gravidanze non è pianificata, aspetto che può portare ad esporre involontariamente il feto a sostanze alcoliche. Inoltre, dalla raccolta dati 2022 del Sistema di Sorveglianza Bambini 0-2 anni è emerso che il 15% delle gestanti ha assunto alcol durante la gravidanza, con una maggiore diffusione tra le madri del Centro-Nord. Il consumo di alcol in allattamento risulta ancora più esteso, con tassi attorno al 18% in alcune regioni, in particolare Toscana ed Emilia-Romagna.14
- 03/09/2025La sindrome dell’ovaio policistico (#PCOS) rappresenta la patologia endocrina più frequente nelle donne in età riproduttiva. Ma è tuttora presente in Europa una diffusa difformità nella pratica clinica, dal punto di vista diagnostico e terapeutico. “Molteplici sono i fattori che intervengono: i diversi criteri diagnostici applicabili, la natura complessa della sindrome stessa, la difficoltà ad attuare in modo sistematico le raccomandazioni presenti nelle attuali #LineeGuida, la presenza di differenti fenotipi patologici e il fatto che se ne occupino diversi specialisti (#Endocrinologi, #Ginecologi, #Dermatologi, ...)» afferma Veronica Calabrò, della Commissione Endocrinologia Ginecologica #AME coordinata da Cecilia Motta. “Ciò può causare frustrazione tra le pazienti, interruzione del #FollowUp e sospensione delle terapie, con possibili effetti negativi sulla salute a lungo termine». Veronica Calabrò e i colleghi hanno commentato la recente survey promossa online dalla #SocietàEuropeaDiEndocrinologia (#ESE), realizzata con la finalità di fornire una fotografia della condotta clinica nella gestione della #PCOS. L’obiettivo esplorare le 4 caratteristiche fenotipiche sulla base dei criteri diagnostici in relazione alle caratteristiche mestruali, alla presenza di #Iperandrogenismo e alla morfologia ovarica policistica (#PCOM): A. oligomenorrea, iperandrogenismo e PCOM; B. cicli mestruali regolari, iperandrogenismo e PCOM; C. oligomenorrea, iperandrogenismo e ovaie normali; D. oligomenorrea, assenza di iperandrogenismo e PCOM. Il sondaggio ha coinvolto 505 endocrinologi europei, il 64% dei quali erano donne, con un’età media di 47 ± 11.6 anni. Riguardo ai criteri diagnostici e ai fenotipi, l’85% degli intervistati ha utilizzato i #CriteriDiRotterdam. Le motivazioni principali delle visite mediche erano l’iperandrogenismo clinico (40%) e le #IrregolaritàMestruali (32%). I fenotipi identificati sono stati: B (60.8%), A (57.4%), C (21.2%) e D (21.0%). Nell’87.1% dei casi, l’età alla diagnosi di #PCOS era compresa tra i 20 e i 40 anni. Per quanto concerne la valutazione dell’iperandrogenismo e dell’anovulazione, i sintomi considerati sono stati: #Irsutismo (84.4%, con il 27.7% dei medici che si affidava all’auto-valutazione della paziente), #Acne (62.2%) e #AlopeciaAndrogenetica (59%). Rispetto a un’indagine simile condotta dieci anni fa si osserva un miglioramento nella comprensione della #PCOS, con un passaggio dall’uso dei criteri #NIH ai criteri di #Rotterdam, ora adottati dall’85% degli specialisti. I principali problemi individuati dai partecipanti come associati alla #PCOS sono #Infertilità (54.1%), iperandrogenismo (51.7%), #Obesità (45.9%) e #Anovulazione (43.6%). La gestione varia a seconda della sintomatologia prevalente: per l’iperandrogenismo la terapia più usata sono gli #OCP con o senza anti-androgeni (49.1%), mentre per l’anovulazione si preferisce la #Metformina (86%) e la #ModificaDelloStileDiVita (82.4%).27
- 28/08/2025Saranno pubblicate il 12 gennaio 2026 le #graduatorie per l’accesso ai corsi di #laurea magistrale a ciclo unico in #Medicina e chirurgia, #Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria - in lingua italiana - sulla base del punteggio ottenuto al termine degli esami di profitto previsti dal semestre aperto. Il Ministro Annamaria Bernini ha infatti firmato il decreto che fissa i criteri per la formazione delle graduatorie nazionali di merito e le modalità per l’immatricolazione all’anno accademico 2025-2026. Il decreto completa la fase attuativa della ‘riforma di Medicina’. Dal 13 gennaio 2026, ciascun aspirante medico potrà immatricolarsi al corso di laurea scelto, presso la prima sede utile, nell’ordine delle preferenze indicate, sulla base del punteggio ottenuto e del numero dei posti disponibili. I voti per le graduatorie - espressi in trentesimi con la possibilità anche della lode - conseguiti nei singoli esami saranno validi ai fini della formazione della graduatoria nazionale. Ogni studente accede alla graduatoria in base alla somma matematica dei voti dei tre esami, espressi anche in decimali, dovuta alle risposte corrette (+1), errate (-0,25) e omesse (0). Per la compilazione del libretto personale della carriera dello studente, invece, i punteggi saranno arrotondati all’unità più prossima. Le graduatorie saranno pubblicate nell’area riservata del portale Cineca Universitaly. Scarica il decreto ➡ https://lnkd.in/de-DeKvb
- 25/08/2025Figli maschi o femmine? Il segreto forse nell’età della madre. Siamo abituati a pensare che il sesso dei figli sia affidato al puro caso, una probabilità del 50 e 50, come lanciando una moneta. Ma recenti studi suggeriscono che la realtà potrebbe essere più complessa e che alcune donne abbiano una maggiore probabilità di avere figli di un solo sesso. Il gruppo di studio di Siwen Wang dell’Università di Harvard ha voluto esplorare il possibile ruolo delle donne nella determinazione del sesso dei figli. I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 58mila madri statunitensi che avevano partecipato a due ampi studi su #contraccezione e #salutematerna. Tra queste, il 61% aveva due figli, il 30% tre, l’8% quattro e una piccola parte cinque o più. Le scienziate hanno incrociato il sesso dei figli con otto caratteristiche materne: altezza, BMI, razza, colore dei capelli, gruppo sanguigno, cronotipo, età del menarca ed età alla nascita del primo figlio (compresa tra i 13 e i 48 anni). Il risultato più significativo riguarda proprio l’età al primo parto. Le donne che hanno avuto il primo figlio dopo i 28 anni avevano una probabilità del 43% di avere solo figli dello stesso sesso (tutti maschi o tutte femmine), rispetto al 34% tra le donne che avevano partorito per la prima volta prima dei 23 anni. “Abbiamo riscontrato che un’età materna più avanzata al momento del primo parto è associata a una maggiore possibilità di avere solo maschi o solo femmine”, afferma Wang su Science Advances. Nessuna delle altre caratteristiche analizzate sembrava influenzare il sesso dei figli. #gravidanza #fertilità #etàmaterna
- 21/08/2025Le alte temperature, l’umidità e la maggiore esposizione al sole si sommano ai cambiamenti ormonali tipici della menopausa amplificando molti dei disturbi già presenti. Durante l’estate, il quadro può complicarsi. Le vampate di calore – uno dei sintomi più diffusi della menopausa, che colpisce circa il 75% delle donne – diventano più frequenti e intense. La “colpa” sta nella fisiologica del cervello: l’ipotalamo, che regola la temperatura corporea, in menopausa, e la riduzione degli estrogeni rende questo processo instabile. Anche un lieve aumento della temperatura esterna viene percepito come un allarme, innescando una reazione di raffreddamento improvvisa. È così che compaiono le vampate, la sudorazione notturna, la tachicardia. E’ quindi fondamentale adottare una serie di comportamenti mirati, che si integrano con naturalezza nelle abitudini quotidiane. È utile consumare cibi ricchi di fitoestrogeni, come la soia e i suoi derivati, che possono contribuire a ridurre le vampate. Frutta, verdura di stagione, legumi e cereali integrali sono ottimi alleati per la loro azione antiossidante, utile a contrastare lo stress ossidativo legato ai cambiamenti ormonali. Importante anche l’apporto di calcio – presente in latticini e verdure a foglia verde – da abbinare a una moderata esposizione solare, per favorire la sintesi di vitamina D nella prevenzione dell’osteoporosi. #Menopausa #BenessereDonna #SaluteFemminile #Prevenzione #MedicinaDiGenere #Fitoestrogeni #VitaminaD #Osteoporosi #ProfessionistiDellaSalute121
- 18/09/2025Giornata Mondiale dei #TumoriGinecologici – World GO Day In occasione del 20 settembre, Acto Italia – Alleanza contro il #TumoreOvarico – presenta due nuove guide per le #pazienti dedicate ai tumori della vulva e della vagina. 📌 Le scopriremo insieme nel webinar: “Tumori ginecologici dell’età matura: conoscerli per prevenirli” 📅 19 settembre, ore 17.30 📲 In diretta su Facebook e YouTube di Acto Italia. 🔍 Perché è importante? I tumori della vulva e della vagina sono i più rari e meno conosciuti tra i 5 tumori ginecologici. In Italia: 2.000 nuovi casi/anno e oltre 5.800 donne conviventi. Nel mondo: oltre 66.000 casi ogni anno. Insorgono soprattutto dopo i 60/70 anni, quando molte donne smettono di fare controlli regolari. In alcuni casi sono legati al Papilloma Virus (#HPV) → quindi prevenibili! 💬 «La #prevenzione non ha età» – ricorda Nicoletta Cerana, Presidente di Acto Italia. Anche dopo i 60 anni è fondamentale continuare a prendersi cura della propria salute. Grazie alla dott.ssa Eleonora Preti (IEO), sono state realizzate due guide semplici e utili: ✅ Come riconoscere e prevenire il tumore della vagina ✅ Come praticare l’autoesame per individuare precocemente il tumore della vulva 💜 Un invito per tutte le donne: prendiamoci cura della nostra salute, oggi. #WorldGODay #TumoriGinecologici #Prevenzione #SaluteDonna #TumoreVulva #TumoreVagina #ActoItalia #PapillomaVirus #HPV #Oncologia #Consapevolezza #aogoi11
- 04/08/2025È disponibile sul sito AOGOI il numero 4 di “Gyneco”. Su questo numero: dall’aggiornamento delle linee guida Iss sulla Gravidanza fisiologica che prestano più attenzione alla salute mentale e alla violenza domestica, all’articolo sui Tumori ginecologici e microRna “Un dialogo molecolare che cambia la clinica” di Carlo Sbiroli fino alle osservazioni di Carlo Stigliano su “Partorire in Italia oggi: tra umanizzazione e medicalizzazione, alla ricerca di un nuovo equilibrio”. Ma anche approfondimenti sul Digiuno intermittente in gravidanza: evidenze, meccanismi e implicazioni cliniche e sulla PMA in costante “vertiginosa” ascesa. Più attenzione alla salute mentale in gravidanza e dopo il parto e alla violenza domestica e di genere. Sono queste le due principali novità che riguardano l’aggiornamento della seconda parte della Linea Guida “Gravidanza fisiologica” elaborato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute (Cnapps) dell’Istituto Superiore di Sanità, sotto l’egida del Sistema Nazionale Linee Guida. Una donna su tre è vittima di violenza fisica e una su quattro subisce violenza durante la gravidanza. I professionisti che assistono la donna durante il percorso nascita si trovano in una posizione privilegiata per intercettare segnali di rischio e offrire supporto tempestivo alle donne sopravvissute alla violenza. Per approfondire: https://www.aogoi.it/notiziario/gyneco-aogoi31
- 25/07/2025SETTE FAMIGLIE SU DIECI NELL’UE SONO SENZA FIGLI. IN ITALIA IL 22% DELLE FAMIGLIE HA ALMENO UN FIGLIO: UN DATO SOTTO LA MEDIA EUROPEA Nel 2024, solo il 23,6% delle famiglie nell’Unione Europea includeva figli, con l’Italia al di sotto della media (22,2%). Prevalgono i nuclei con un solo figlio (49,8%) e solo il 7,6% delle famiglie italiane ha tre o più figli. I dati Eurostat confermano la tendenza verso famiglie sempre più piccole e sollevano l’urgenza di politiche a sostegno della natalità. Secondo i dati Eurostat, l’Unione Europea contava quasi 202 milioni di famiglie, ma solo il 23,6% di queste includeva figli, evidenziando una tendenza demografica preoccupante. Con solo il 22,2% delle famiglie italiane che includono figli, l’Italia si colloca al di sotto della media europea, posizionandosi tra i Paesi con le percentuali più basse. Tra le famiglie con figli nell’UE, quasi la metà (49,8%) ha un solo figlio, il 37,6% ne ha due e solo il 12,6% ne ha tre o più. Le famiglie con 1 figlio erano predominanti in tutti i paesi dell’UE, ad eccezione dei Paesi Bassi, dove la percentuale di famiglie con 2 figli era più elevata. Le famiglie con 3 o più figli erano le meno comuni in tutti i paesi dell’UE. La loro percentuale tra tutti i nuclei familiari con figli variava dal 20,6% in Irlanda, al 18,1% in Svezia e al 17,4% in Finlandia, al 6,2% in Portogallo, al 6,4% in Bulgaria e al 7,6% in Italia. Questi dati sottolineano la necessità di politiche mirate a sostenere la natalità e a supportare le famiglie, al fine di contrastare il declino demografico e garantire la sostenibilità sociale ed economica nel lungo termine.
- 22/06/2025Il virus respiratorio sinciziale (Rsv), è responsabile ogni anno di oltre 100mila decessi e oltre 3,6 milioni di ricoveri nei bambini sotto i cinque anni. La metà delle morti riguarda neonati con meno di sei mesi di vita, e il 97% si registra nei Paesi a basso e medio reddito, dove l’accesso a terapie di supporto come ossigeno e idratazione resta limitato. L’OMS ha da poco pubblicato il primo position paper sull’Rsv, pubblicato su “Weekly Epidemiological Record” indicando come indicati il vaccino materno RSVpreF, somministrabile a partire dalla 28esima settimana di gestazione, e l’anticorpo monoclonale nirsevimab, che può essere iniettato al neonato subito dopo la nascita o in occasione della prima visita medica, garantendo una protezione di almeno cinque mesi. L’Rsv provoca spesso sintomi lievi, simili al raffreddore, ma può evolvere in polmonite e bronchiolite nei soggetti fragili: neonati, anziani e persone immunodepresse. Secondo l’Oms, estendere l’immunizzazione con questi strumenti “è un passo cruciale per ridurre la mortalità infantile e garantire una protezione precoce nei primi mesi di vita”. L’Oms ha concesso al vaccino la prequalificazione nel marzo 2025, rendendolo acquistabile anche dalle agenzie delle Nazioni Unite. Nirsevimab invece, anticorpo monoclonale a lunga durata, si somministra con una sola iniezione intramuscolare e protegge il neonato entro una settimana. È efficace per almeno cinque mesi, sufficiente a coprire l’intera stagione Rsv nelle aree a stagionalità definita. L’Oms lascia ai singoli Stati la scelta dello strumento più adatto, in base a fattibilità, costi e capacità del sistema sanitario.
- 22/06/2025Il termine #insufficienza ovarica indica la perdita quasi totale della normale attività ovarica. L’insufficienza ovarica precoce o prematura è una condizione patologica caratterizzata dall’assenza di cicli mestruali che possono non comparire del tutto (amenorrea primaria) oppure interrompersi precocemente prima dei 40 anni (amenorrea secondaria). “L’insufficienza ovarica prematura presenta una condizione la cui incidenza è in crescente aumento”, commenta la dr.ssa Anna Maria Consoli, UO Ginecologia e Ostetricia, ASST Spedali Civili, Brescia a margine del recente congresso AOGOI Lombardia. “È quindi fondamentale diagnosticarla tempestivamente per poter impostare da subito nelle pazienti un’adeguata #terapia che permetta di andare a prevenire le complicanze a lungo termine. Tra queste complicanze è possibile un aumentato rischio e un’aumentata incidenza di #patologie cardiovascolari, un danneggiamento a carico della #salute ossea e muscolare, l’aspetto neurologico del profilo lipidico. Una terapia di prevenzione primaria permette di evitare che si instaurino tutte le possibili complicanze a lungo termine. Va dunque condivisa con le pazienti una scelta terapeutica adeguata tenendo conto del rapporto rischi benefici per garantire la massima aderenza così da minimizzare quelle che sono le possibili complicanze a lungo termine.” Le cause possono essere diverse: un sovraccarico di tossine da chemioterapia e radioterapia; malattie autoimmuni dove il sistema immunitario produce degli antigeni in grado di danneggiare il tessuto ovarico, i follicoli ovarici e gli ovuli; difetti cromosomici in alcune patologie genetiche. Ci sono inoltre fattori sconosciuti si parla qui di insufficienza ovarica primaria o idiopatica. I trattamenti più efficaci vanno orientati a seconda che interessi valutare una possibilità procreativa della donna stessa o una semplice correzione del suo stato di ipoestrogenismo.
- 15/05/2025Il 15 maggio si celebra la giornata della #KangarooCare” (KC o anche canguro terapia), attualmente considerato uno dei migliori interventi in termini di efficacia e di costi per promuovere il benessere dei #neonati pretermine. Può ridurre la mortalità neonatale, aumenta i tassi di allattamento al seno, migliora la crescita ponderale e degli altri parametri antropometrici. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la Kangaroo Care come cura di routine per tutti i neonati pretermine o di basso peso alla nascita, indicando che deve essere iniziata il prima possibile e deve durare per 8 o più ore al giorno, con sedute di almeno 2 ore. È realmente “un abbraccio che cura”, così come evidenziato anche dal claim di quest’anno della giornata mondiale della Kangaroo Care, che ricorre il 15 maggio, “Tra le mie braccia, cresci”, con l’obiettivo di proteggere e nutrire ogni bambino attraverso il potere del contatto e il riconoscimento del profondo impatto della Kangaroo Care nel promuovere la guarigione, la stabilità e il benessere per tutta la vita del neonato. La nascita pretermine e la degenza in Terapia Intensiva Neonatale (TIN) sono fonte di stress e preoccupazione per i #genitori e la canguro terapia è uno degli approcci più adatti per ridurre lo stress di madri e neonati. Vi è un effetto anche sull’incidenza di infezioni neonatali grazie all’aumento di produzione di latte materno, alla minore incidenza di ipotermia, al maggior tempo dedicato all’assistenza da parte della madre e ad una dimissione più precoce dall’ospedale. Vi sono anche recenti evidenze che la pratica della KC consente il trasferimento di un microbioma favorevole dalla madre al bambino, riducendo la colonizzazione con batteri patogeni. Il proseguimento a domicilio della pratica del metodo canguro, iniziata in ospedale, è oggetto di riflessione e di studio in questi ultimi anni. www.sin-neonatologia.it17
- 11/05/2025Festa della #Mamma. L’associazione “Save the Children” pubblica il nuovo rapporto: “Le Equilibriste: le sfide delle mamme single e lavoratrici”. Ancora oggi, le #diseguaglianze di genere nel mondo del lavoro, lo sbilanciamento tra carichi di cura e vita professionale a sfavore delle #donne, l’insufficienza o l’assenza dei servizi per la prima infanzia – certifica il dossier - condizionano la vita e il benessere delle madri. Non sorprende se la natalità tocca il minimo storico con solo 1,18 figli per donna e che il 20% delle donne smette di lavorare dopo essere diventata madre. In Italia le madri sono sempre più sole e penalizzate, e quelle che si trovano spesso ad affrontare ulteriori difficoltà in termini di supporto sociale e stabilità economica sono le mamme single: poco più di 1 mamma single su 2, tra i 25 e i 34 anni, lavora. In Italia, il 2024 ha registrato un nuovo record negativo delle nascite con soli 370.000 nuovi nati, una flessione del 2,6% rispetto all’anno precedente. L’età media delle madri al parto ha raggiunto i 32,6 anni. In questo panorama di crisi demografica, le donne sono penalizzate nel mondo del lavoro, con divari occupazionali e retributivi a danno di tutte, ma per le madri la situazione rimane critica in molte aree del Paese. Tra loro, le madri sole con figli minorenni devono superare gli ostacoli maggiori. Questi sono solo alcuni dei dati raccolti nella 10ma edizione di “Le Equilibriste - La maternità in Italia 2025”, il rapporto che ogni anno traccia un bilancio sulle sfide e gli infiniti equilibrismi che le donne in Italia devono affrontare quando scelgono di diventare mamme e i dati sulla maternità. https://www.savethechildren.it/blog-notizie/festa-della-mamma-2025-le-equilibriste-la-maternita-italia
- 01/05/2025Il riscontro di citologia suggestiva da infezione da #papillomavirus rappresenta una delle principali preoccupazioni per le #donne in #gravidanza, notoriamente il secondo tumore più frequente dopo il cancro al seno. Se ne è parlato al “X Convegno in Patologia del basso tratto genitale femminile infettiva e neoplastica” organizzato dal dr. Vincenzo M. Prestia a Milano il 3-5 aprile 2025. “L’allarme è dovuto – commenta la Dr.ssa Floriana I. Carbone, resp. Unità Operativa Pelvic Unit – IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano. Ma dobbiamo però ricordare che soltanto nell’ 1% dei casi si riscontra una citologia significativa indicativa per CIN 2 e CIN 3.” In realtà conoscere la storia naturale del virus è importante perché non ci sono ad oggi evidenze che dimostrino che la gravidanza sia un fattore favorente per l’infezione e progressione della lesione da papillomavirus. L’esame che evidenzia l’infezione è la colposcopia, che può essere sicuramente eseguita entro le 20 settimane della maternità ma da operatori esperti perché è molto frequente la presenza di quadri colposcopici dubbi. Tra le infezioni HPV correlate in gravidanza più frequenti riscontriamo quelle da condilomatosi. I condilomi sono infatti molto frequenti nelle donne in età fertile e in particolare si manifestano a causa anche della down-regolazione immunitaria della donna in gravidanza. La presenza di condilomi non è di per sé una controindicazione al parto vaginale, la sola presenza di infezione da HPV non giustifica infatti il ricorso ad un taglio cesareo preventivo. E’ necessario ovviamente trattare i condilomi e in questo caso le linee guida raccomandano la crioterapia e, in seconda battuta, laserterapia.60
- 26/01/2025Il #morbillo, una delle #malattie più contagiose che si conoscano, ha avuto nel 2024 un pericoloso incremento di casi, di cui il 90% in non vaccinati. L’ISS Istituto Superiore di Sanità informa infatti che dal 1 gennaio al 31 dicembre 2024, in Italia, sono stati notificati 1045 casi di morbillo. Ricordiamo come il morbillo sia una malattia infettiva causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus che si localizza in vari organi e tessuti. Il morbillo contratto in #gravidanza è associato ad un maggior rischio di complicanze (in particolare polmonite) e mortalità materne rispetto all’atteso. Alcuni studi hanno, inoltre, riscontrato un rischio aumentato di aborto spontaneo, morte intrauterina, parto pretermine; tale rischio sembra essere più elevato in caso di infezione nel primo e secondo trimestre di gravidanza. L’infezione in prossimità del parto può aumentare il rischio di morbillo neonatale, condizione gravata da una significativa mortalità. Prima dell’introduzione dei vaccini antimorbillosi, quasi tutti i bambini si ammalavano di morbillo prima del 15° anno di vita. L’allarme lanciato dall’ISS emerge dal numero di gennaio 2025 del bollettino periodico “Morbillo & Rosolia News” a cura della Sorveglianza Epidemiologica Nazionale del Morbillo e della Rosolia. Sempre nell’intero 2024 l’età mediana dei casi segnalati è pari a 30 anni. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni. Lo stato vaccinale è noto per 975 casi dei 1.045 segnalati (93,3%), di cui 878 casi (90,1%) erano non vaccinati al momento del contagio.
- 10/10/2024Si stima che 1 donna su 5 sviluppi problemi di #salutementale nel periodo perinatale, in particolare #depressione e ansia che sono i disturbi più frequenti. Sono destinate principalmente a psichiatri e psicologi, ma anche a #ostetriche, #ginecologi e a coloro che svolgono ruoli chiave nell’attuazione di interventi per la prevenzione, lo screening o il trattamento della PPD. La gravidanza e il primo anno dopo il parto, noti come periodo perinatale, costituiscono una fase di enormi cambiamenti fisiologici, psicologici e sociali nella vita delle donne. Si stima che 1 donna su 5 sviluppi problemi di salute mentale nel periodo perinatale, in particolare depressione e ansia che sono i disturbi più frequenti. La depressione peripartum (PPD) può influire negativamente sulla salute della madre, sulla salute e lo sviluppo del feto/neonato prima e del bambino poi, e sulle relazioni familiari. Inoltre, rappresenta un consistente onere sociale ed economico per i sistemi sanitari. Molti casi di disturbi dell’umore postpartum non vengono diagnosticati e curati. Ecco, quindi, che sono disponibili sul sito dell’Iss Istituto Superiore di Sanità le linee guida cliniche basate su evidenze scientifiche. per prevenire la depressione peripartum e offrire uno screening tempestivo seguito da un trattamento appropriato.141
- 23/07/2024La #comunicazione efficace è cruciale in #medicina, specialmente quando si devono trasmettere notizie difficili ai pazienti. Spesso i #medici non vengono adeguatamente formati su come farlo ma è essenziale che sviluppino una comunicazione empatica, che si adatti al contesto sociale e culturale dell’interlocutore, soprattutto in ambiti sensibili come la #ginecologia. Corsi formativi durante gli studi e le specializzazioni possono migliorare la capacità dei medici di interagire in modo empatico e coinvolgente con i pazienti, riconoscendo l’importanza del ruolo attivo del paziente nel suo percorso di cura. #aogoi #ginecologia #ostetricia #comunicazionemedica #comunicazioneinmedicina101
- 08/05/2024Ogni anno in Italia oltre 6.000 #donne si ammalano di #tumore dell’ovaio, una #malattia che è destinata a diventare una grande emergenza sanitaria. Si calcola che a livello mondiale entro il 2050 verrà diagnosticata a 12 milioni di donne e provocherà otto milioni di decessi. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni del nostro Paese, l’associazione Loto OdV promuove anche quest’anno in Italia la dodicesima Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico che si celebra oggi, mercoledì 8 maggio. Aderisce all’iniziativa anche il Senato della Repubblica e la facciata della sede istituzionale di Palazzo Madama a Roma verrà illuminata di azzurro Tiffany.
- 11/10/2025È stato presentato al Ministero della Salute il Testo Unico sulla legislazione #farmaceutica, con schema di Disegno di Legge delega. Sono oltre 700 norme sui #farmaci, contenute in quasi 100 provvedimenti diversi, rilette, razionalizzate e riunite in un documento unico. Il percorso del T.U., avviato l’8 maggio per un primo confronto istituzionale, è proseguito il 31 luglio con la condivisione dei contenuti con gli stakeholder e il 18 settembre con l’approvazione dello schema di DDL in Consiglio dei Ministri. Nei prossimi mesi seguirà l’iter parlamentare e la predisposizione dei decreti attuativi, previa acquisizione dei pareri previsti e il coinvolgimento delle Regioni, con l’obiettivo di arrivare alla pubblicazione definitiva entro dicembre 2026. Il lavoro ha visto la partecipazione del Ministero della Salute, del Mef, del Mimit, del Mase e del Ministero della Giustizia, ai quali si aggiunge il Ministero per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa. Una Commissione di studio indipendente, che sarà composta da giuristi ed esperti in sanità pubblica ed economia, seguirà tutte le fasi dell’iter legislativo fornendo supporto tecnico e qualificato per la redazione del Testo Unico.
- 05/10/2025La terapia ormonale sostitutiva (#TOS) rappresenta ancora oggi uno strumento utile per affrontare i disturbi della #menopausa, migliorando la qualità della vita e proteggendo la #salute delle ossa. Se ne è parlato all' “Update in Endocrinologia Ginecologica” a Roma nei giorni 26-27 settembre 2025. Il commento sul tema delle TOS del prof. Stefano Lello, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma e Presidente SIGITE “Negli ultimi anni abbiamo avuto a disposizione #terapieormonali sempre più sicure e sempre più leggere con molecole diverse rispetto al passato e questo ci consente di personalizzare in base alle esigenze della #paziente i diversi tipi di terapia anche in base alla loro composizione farmacologica.” Le vie di somministrazione sono molteplici: compresse orali, cerotti e gel transdermici, oppure trattamenti locali vaginali sotto forma di creme, ovuli o anelli, utili soprattutto per la secchezza e i disturbi urinari. “Anche gli effetti globali sulla salute della #donna - conclude Stefano Lello - possono essere gestiti in termini di riduzione della sintomatologia vasomotoria, miglioramento della qualità del sonno protezione dell'osso miglioramento della sindrome genito-urinaria. Inoltre recenti studi confermano come alcuni tipi di terapia ormonale sostitutiva non impattino significativamente sul rischio di cancro della mammella. questo ovviamente ci aiuta a proporre una terapia adeguata e personalizzata a una fetta sempre più grande delle pazienti in menopausa.”
- 02/10/2025La #menopausa non rappresenta soltanto una tappa fisiologica della vita della #donna, ma diversi studi l’associano nell’avere un legame indipendente sul rischio di sviluppare #malattia cardiovascolare aterosclerotica. Le donne in menopausa hanno il 18% in più di probabilità di superare il rischio ASCVD rispetto a quelle con ancora il ciclo mestruale. Il dato emerge con chiarezza soprattutto nelle fasce di età più giovani: tra i 45 e i 50 anni, l’associazione tra menopausa e aumento del rischio ASCVD è particolarmente marcata e resta significativa fino ai 60 anni. È questo quanto emerge da un’analisi osservazionale pubblicata sulla rivista “Maturitas”. L’analisi effettuata dal database UK Biobank è stata condotta su 222.007 partecipanti donne tra 40 e 69 anni senza precedenti di malattia cardiovascolare, suddivise in 158.572 postmenopausali (71,4%) e 63.435 premenopausali (28,6%). Il rischio a 10 anni di ASCVD è stato calcolato usando le pooled cohort equations. Gli autori suggeriscono che gli screening del rischio cardiovascolare includano anche lo stato menopausale. Le strategie preventive dovrebbero concentrarsi su: gestione lipidica, controllo pressorio, regolazione della glicemia e modifiche dello stile di vita. Non si tratta quindi solo di un problema ginecologico o endocrinologico, ma di una condizione che richiede un approccio multidisciplinare, con il coinvolgimento diretto dei cardiologi, dei medici di medicina generale e di tutti gli operatori sanitari che seguono le donne in questa transizione.
- 24/09/2025
- 20/09/2025La #sclerosimultipla non riduce la #fertilità e le #donne con SM possono affrontare una #gravidanza. È però importante pianificare il concepimento con il neurologo, perché alcuni farmaci devono essere sospesi o sostituiti. Durante la gravidanza la malattia tende a dare meno ricadute, senza aumentare i rischi di aborto o di malformazioni per il bambino. I sintomi della SM possono talvolta confondersi con i disturbi tipici della gravidanza, ma non rappresentano un ostacolo particolare. Il parto può essere sia naturale sia cesareo a seconda delle indicazioni ostetriche, e l’anestesia epidurale è considerata sicura. Il periodo più delicato è il post-partum, soprattutto nei primi 3-6 mesi, quando il rischio di ricadute cresce. In questa fase è necessario valutare il momento giusto per riprendere la terapia. L’allattamento al seno è possibile, ma non sempre compatibile con i farmaci; la scelta va personalizzata. Con il supporto di un’équipe multidisciplinare, molte donne con SM possono vivere la maternità in modo positivo e sicuro. dichiara Massimo Filippi, Direttore dell’Unità di Neurologia, del servizio di Neurofisiologia e dell'Unità di Neuroriabilitazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e Professore Ordinario di Neurologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. Per le donne con SM che desiderano affrontare una gravidanza, oggi è disponibile un importante opzione ad alta efficacia. AIFA ha infatti approvato ocrelizumab, sottocute (sc) sviluppato da Roche per il trattamento delle forme recidivanti di sclerosi multipla (SMR) e di quella primariamente progressiva (SMPP). Grazie alla sua attività immunomodulatoria prolungata e alla bassa probabilità di trasferimento placentare durante il primo trimestre, la terapia consente di mantenere un efficace controllo della malattia anche nel periodo pre-concepimento, riducendo al minimo i rischi per madre e bambino. Le evidenze scientifiche disponibili mostrano infatti che l’esposizione in utero o attraverso il latte materno non è associata a un aumento del rischio di esiti avversi di gravidanza né a effetti negativi sui livelli di cellule B nei neonati, permettendo l’utilizzo del farmaco anche durante l’allattamento a partire da pochi giorni dopo il parto. Ciò consente alle pazienti di affrontare con maggiore serenità la maternità, conciliando il desiderio di famiglia con la necessità di mantenere un adeguato controllo della patologia.
- 18/09/2025In occasione della Giornata Mondiale dei #Tumori Ginecologici “World GO Day” del 20 settembre, Acto Italia - Alleanza contro il #tumoreovarico, lancia due guide per le #pazienti su tumore della vulva e della vagina, e le presenta nel corso del webinar “Tumori ginecologici dell’età matura: conoscerli per prevenirli”. Il webinar sarà trasmesso in diretta streaming il 19 settembre alle ore 17.30 sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Acto Italia. Dei 5 tumori ginecologici, i tumori della vulva e della vagina, sono i due più rari e meno conosciuti. In Italia complessivamente colpiscono ogni anno circa 2.000 donne e sono più di 5.800 le donne che ci convivono. Nel mondo, a fronte di 66.155 casi/anno, ci sono quasi 189.000 donne colpite. Insorgono di solito in età matura, dopo i 60/70 anni, quando molte donne smettono di effettuare regolari controlli dal ginecologo. In alcuni casi sono legati all’infezione da Papilloma Virus e quindi assolutamente prevenibili. “La #prevenzione non ha età – ci ricorda Nicoletta Cerana, Presidente di Acto Italia - Anche in età matura, dopo i 60/70anni è importante continuare a prendersi cura di sé, soprattutto quando si parla di tumori ginecologici come quello della vulva e della vagina. Per accompagnare ogni donna in questo percorso abbiamo realizzato, grazie all’alta specializzazione della dottoressa Eleonora Preti dello IEO, due guide a questi tumori. Sono brevi, chiare e ricche di informazioni utili non solo per conoscere ma anche per sapere come prevenire il tumore della vagina e come praticare l’autoesame per prendere in tempo il tumore della vulva. È un invito rivolto a tutte: prendiamoci cura della nostra salute oggi.”
- 04/09/2025La sindrome dell’ovaio policistico (#PCOS) rappresenta la patologia endocrina più frequente nelle donne in età riproduttiva. Ma è tuttora presente in Europa una diffusa difformità nella pratica clinica, dal punto di vista diagnostico e terapeutico. “Molteplici sono i fattori che intervengono: i diversi criteri diagnostici applicabili, la natura complessa della sindrome stessa, la difficoltà ad attuare in modo sistematico le raccomandazioni presenti nelle attuali #LineeGuida, la presenza di differenti fenotipi patologici e il fatto che se ne occupino diversi specialisti (#Endocrinologi, #Ginecologi, #Dermatologi, ...)» afferma Veronica Calabrò, della Commissione Endocrinologia Ginecologica #AME coordinata da Cecilia Motta. “Ciò può causare frustrazione tra le pazienti, interruzione del #FollowUp e sospensione delle terapie, con possibili effetti negativi sulla salute a lungo termine». Veronica Calabrò e i colleghi hanno commentato la recente survey promossa online dalla #SocietàEuropeaDiEndocrinologia (#ESE), realizzata con la finalità di fornire una fotografia della condotta clinica nella gestione della #PCOS. L’obiettivo esplorare le 4 caratteristiche fenotipiche sulla base dei criteri diagnostici in relazione alle caratteristiche mestruali, alla presenza di #Iperandrogenismo e alla morfologia ovarica policistica (#PCOM): A. oligomenorrea, iperandrogenismo e PCOM; B. cicli mestruali regolari, iperandrogenismo e PCOM; C. oligomenorrea, iperandrogenismo e ovaie normali; D. oligomenorrea, assenza di iperandrogenismo e PCOM. Il sondaggio ha coinvolto 505 endocrinologi europei, il 64% dei quali erano donne, con un’età media di 47 ± 11.6 anni. Riguardo ai criteri diagnostici e ai fenotipi, l’85% degli intervistati ha utilizzato i #CriteriDiRotterdam. Le motivazioni principali delle visite mediche erano l’iperandrogenismo clinico (40%) e le #IrregolaritàMestruali (32%). I fenotipi identificati sono stati: B (60.8%), A (57.4%), C (21.2%) e D (21.0%). Nell’87.1% dei casi, l’età alla diagnosi di #PCOS era compresa tra i 20 e i 40 anni. Per quanto concerne la valutazione dell’iperandrogenismo e dell’anovulazione, i sintomi considerati sono stati: #Irsutismo (84.4%, con il 27.7% dei medici che si affidava all’auto-valutazione della paziente), #Acne (62.2%) e #AlopeciaAndrogenetica (59%). Rispetto a un’indagine simile condotta dieci anni fa si osserva un miglioramento nella comprensione della #PCOS, con un passaggio dall’uso dei criteri #NIH ai criteri di #Rotterdam, ora adottati dall’85% degli specialisti. I principali problemi individuati dai partecipanti come associati alla #PCOS sono #Infertilità (54.1%), iperandrogenismo (51.7%), #Obesità (45.9%) e #Anovulazione (43.6%). La gestione varia a seconda della sintomatologia prevalente: per l’iperandrogenismo la terapia più usata sono gli #OCP con o senza anti-androgeni (49.1%), mentre per l’anovulazione si preferisce la #Metformina (86%) e la #ModificaDelloStileDiVita (82.4%).111
- 28/08/2025Saranno pubblicate il 12 gennaio 2026 le #graduatorie per l’accesso ai corsi di #laurea magistrale a ciclo unico in #Medicina e chirurgia, #Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria - in lingua italiana - sulla base del punteggio ottenuto al termine degli esami di profitto previsti dal semestre aperto. Il Ministro Annamaria Bernini ha infatti firmato il decreto che fissa i criteri per la formazione delle graduatorie nazionali di merito e le modalità per l’immatricolazione all’anno accademico 2025-2026. Il decreto completa la fase attuativa della ‘riforma di Medicina’. Dal 13 gennaio 2026, ciascun aspirante medico potrà immatricolarsi al corso di laurea scelto, presso la prima sede utile, nell’ordine delle preferenze indicate, sulla base del punteggio ottenuto e del numero dei posti disponibili. I voti per le graduatorie - espressi in trentesimi con la possibilità anche della lode - conseguiti nei singoli esami saranno validi ai fini della formazione della graduatoria nazionale. Ogni studente accede alla graduatoria in base alla somma matematica dei voti dei tre esami, espressi anche in decimali, dovuta alle risposte corrette (+1), errate (-0,25) e omesse (0). Per la compilazione del libretto personale della carriera dello studente, invece, i punteggi saranno arrotondati all’unità più prossima. Le graduatorie saranno pubblicate nell’area riservata del portale Cineca Universitaly. Scarica il decreto ➡ https://www.quotidianosanita.it/allegati/allegato1753172475.pdf
- 25/08/2025Figli maschi o femmine? Il segreto forse nell’età della madre. Siamo abituati a pensare che il sesso dei figli sia affidato al puro caso, una probabilità del 50 e 50, come lanciando una moneta. Ma recenti studi suggeriscono che la realtà potrebbe essere più complessa e che alcune donne abbiano una maggiore probabilità di avere figli di un solo sesso. Il gruppo di studio di Siwen Wang dell’Università di Harvard ha voluto esplorare il possibile ruolo delle donne nella determinazione del sesso dei figli. I ricercatori hanno analizzato i dati di più di 58mila madri statunitensi che avevano partecipato a due ampi studi su #contraccezione e #salutematerna. Tra queste, il 61% aveva due figli, il 30% tre, l’8% quattro e una piccola parte cinque o più. Le scienziate hanno incrociato il sesso dei figli con otto caratteristiche materne: altezza, BMI, razza, colore dei capelli, gruppo sanguigno, cronotipo, età del menarca ed età alla nascita del primo figlio (compresa tra i 13 e i 48 anni). Il risultato più significativo riguarda proprio l’età al primo parto. Le donne che hanno avuto il primo figlio dopo i 28 anni avevano una probabilità del 43% di avere solo figli dello stesso sesso (tutti maschi o tutte femmine), rispetto al 34% tra le donne che avevano partorito per la prima volta prima dei 23 anni. “Abbiamo riscontrato che un’età materna più avanzata al momento del primo parto è associata a una maggiore possibilità di avere solo maschi o solo femmine”, afferma Wang su Science Advances. Nessuna delle altre caratteristiche analizzate sembrava influenzare il sesso dei figli. #gravidanza #fertilità #etàmaterna
- 21/08/2025Le alte temperature, l’umidità e la maggiore esposizione al sole si sommano ai cambiamenti ormonali tipici della #menopausa, amplificando molti dei disturbi già presenti. Durante l’estate, il quadro può complicarsi. Le vampate di calore – uno dei sintomi più diffusi della menopausa, che colpisce circa il 75% delle donne – diventano più frequenti e intense. La “colpa” sta nella fisiologia del cervello: l’ipotalamo, che regola la temperatura corporea, in menopausa, e la riduzione degli estrogeni rende questo processo instabile. Anche un lieve aumento della temperatura esterna viene percepito come un allarme, innescando una reazione di raffreddamento improvvisa. È così che compaiono le vampate, la sudorazione notturna, la tachicardia. È quindi fondamentale adottare una serie di comportamenti mirati, che si integrano con naturalezza nelle abitudini quotidiane. È utile consumare cibi ricchi di fitoestrogeni, come la soia e i suoi derivati, che possono contribuire a ridurre le vampate. Frutta, verdura di stagione, legumi e cereali integrali sono ottimi alleati per la loro azione antiossidante, utile a contrastare lo stress ossidativo legato ai cambiamenti ormonali. Importante anche l’apporto di calcio – presente in latticini e verdure a foglia verde – da abbinare a una moderata esposizione solare, per favorire la sintesi di vitamina D nella prevenzione dell’osteoporosi. #alimentazionesana #vitaminaD #osteoporosi #prevenzione
- 18/08/2025La più recente relazione ministeriale sull’attività dei centri italiani di #PMA mostra con chiarezza come questa attività si è evoluta non soltanto dal punto di vista del numero dei trattamenti ma anche della qualità delle #patologie trattate, della efficienza dei trattamenti, della composizione delle coppie afferenti. Dice anche, indirettamente, che qualcosa sta anche cambiando nella gestione dell’infertilità. Un articolo di Mauro Costa, Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Medicina della Riproduzione presso l’Ospedale Evangelico di Genova, pubblicato sulla rivista “Gyneco” e disponibile sul sito AOGOI fa il punto su 20 anni di PMA in Italia. “Il registro nazionale PMA dell’Iss ci fornisce la possibilità di fare una rivisitazione delle attività da venti anni fino ad oggi. Per avere una prospettiva evolutiva chiara possiamo utilizzare un confronto di una delle prime relazioni del Registro, quella sui dati del 2005, con la relazione sui dati del 2022. (…) Il primo dato che si evidenzia è il notevole aumento delle coppie di età avanzata, per le quali persiste purtroppo una prognosi mediocre della PMA, che oggi viene sempre più spesso compensata col passaggio alla eterologa, che nel 2005 non era consentita. Si rileva poi un crollo delle tecniche di I livello, pur non essendo evidente una diminuzione della loro efficacia. Non essendo fondamentalmente cambiate le indicazioni alla IUI (Inseminazione Intra Uterina) cioè l’infertilità inspiegata e il lieve fattore maschile, se ne deduce che è cambiato l’orientamento dei medici o delle coppie nell’utilizzarla.” Per approfndire ➡ https://www.aogoi.it/media/10174/pma-italia-min.pdf11
- 15/08/2025Un articolo sull’ultimo numero di GYNECO a cura di Mario Franchini del Centro PMA Demetra Firenze e di Gianfranco Quintarelli Vice Segretario Nazionale AOGOI e I.F.C.A Villa Ulivella e Glicini di Firenze - ci portano ad una valutazione sull’evoluzione dell’ isteroscopia ambulatoriale nel solco del “see& treat”. “Nell’ultimo ventennio l’evoluzione tecnologica caratterizzata dalla produzione di strumenti miniaturizzati ad alta qualità e il miglioramento dell’approccio clinico-assistenziale progressivamente meno invasivo hanno permesso di eseguire un numero sempre maggiore di procedure isteroscopiche in ambito ambulatoriale. Il classico confine tra isteroscopia diagnostica (ambulatoriale) ed operativa (ricovero in Day Surgery) si è andato assottigliando negli anni con l’ausilio di nuovi isteroscopi dal diametro ridotto e con canale operativo tali da permettere di trattare la patologia endometriale durante la fase diagnostica secondo la filosofia del see& treat. Procedure isteroscopiche, quali polipectomie, miomectomie, lisi di sinechie, metroplastiche, che sino ad alcuni anni fa erano eseguibili solo in sala operatoria in ricovero ordinario o di day surgery, sono attualmente programmabili a livello ambulatoriale. La DS e la chirurgia ambulatoriale sono, per la patologia endometriale, modelli organizzativi distinti che si differenziano solo in base alla durata della permanenza della paziente nella struttura e non per la patologia riconosciuta eleggibile: infatti a parità di patologia da trattare, le dimensioni e la complessità della stessa, la tollerabilità dell’esame e l’esperienza dell’isteroscopista sono variabili che interagendo dinamicamente possono garantire o meno il completamento dell’esame in un modello assistenziale ambulatoriale o in DS”. Per approfondimenti: https://www.aogoi.it/media/10170/isteroscopia-ambulatoriale-min.pdf #SeeAndTreat #IsteroscopiaAmbulatoriale #ChirurgiaMiniInvasiva #GinecologiaOperativa #InnovazioneSanitaria