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  • Riforma Ordini. Il Consiglio Nazionale Fnomceo sigla l’uscita dai tavoli istituzionali per protesta contro il ddl Lorenzin all’esame della Camera. E la ministra prende le distanze: “Testo molto diverso dal mio, spazio a miglioramenti”

Riforma Ordini. Il Consiglio Nazionale Fnomceo sigla l’uscita dai tavoli istituzionali per protesta contro il ddl Lorenzin all’esame della Camera. E la ministra prende le distanze: “Testo molto diverso dal mio, spazio a miglioramenti”

12 ottobre 2017 - "Le trasformazioni subite dal testo iniziale nell’iter parlamentare hanno determinato uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni", si legge nel documento approvato dai medici. Al Consiglio è intervenuta anche Beatrice Lorenzin che ne ha, in un certo senso, disconosciuto la maternità: “In questi quattro anni molte cose sono successe, il Disegno di legge è cambiato e ci sono i presupposti per fare emendamenti migliorativi”. IL DOCUMENTO FNOMCEO. 

“Il Consiglio Nazionale della Fnomceo, riunito a Roma in seduta straordinaria presso il ministero della Saluteil 10 ottobre scorso, ribadisce la contrarietà all’impianto attuale dell’articolo 4 dell’Atto Camera n. 3868 -A (DDL Lorenzin) relativo alla riforma degli Ordini professionali […] – e - all’unanimità conferma il ritiro della FNOMCeO da tutte le collaborazioni istituzionali, salvo l’avvio immediato di un confronto costruttivo con il Governo e con tutte le forze parlamentari”.
 
Si è chiuso con questa decisione il Consiglio Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri svoltosi lo scorso 10 ottobre, che – riunito in convocazione straordinaria a Lungotevere Ripa - ha avuto come oggetto il Disegno di Legge presentato quattro anni fa dal ministro Lorenzin e che contiene anche la riforma degli Ordini delle Professioni sanitarie.
 
Una riforma attesa da tempo (la Legge istitutiva risale al 1946) ma che, dopo la travagliata navetta tra le due Camere, si è completamente snaturata, tanto che lo stesso ministro della Salute, intervenendo per un saluto all'assise dei medici, ne ha, in un certo senso, secondo quanto riporta una nota della stessa Fnomceo, 'disconosciuto' la maternità. “In questi quattro anni molte cose sono successe – ha dichiarato Beatrice Lorenzin –. E voglio ricordare l'importante lavoro svolto dalla commissione Igiene e Sanità del Senato e dalla presidente De Biasi che hanno prodotto un testo equilibrato e condiviso. Ora il Disegno di legge è cambiato in commissione alla Camera e ci sono i presupposti per fare emendamenti migliorativi”.
 


E proprio questa metamorfosi è l’oggetto del contendere: “Le trasformazioni subite dal testo iniziale nell’iter parlamentare – si legge nel Documento della convocazione di oggi  - hanno determinato uno stravolgimento tale da renderlo incompatibile con quella riforma degli Ordini che negli auspici della professione medica e odontoiatrica doveva ammodernarne le funzioni”.

L’insieme dell’articolato limita gravemente l’autonomia della professione – continua la denuncia approvata all’unanimità dei presenti - tanto da renderla amministrata e sotto tutela politica. E, se condizionata dalle ingerenze della politica, prosegue la Fnomceo, la professione medica e odontoiatrica non può garantire il cittadino”.
 
Poche le speranze per i rappresentanti dei categoria “di un miglioramento del testo durante il passaggio in Aula alla Camera, nonostante le aperture del ministro, dell’onorevole Donata Lenzi, anche lei ospite in Consiglio, e dell’onorevole Mario Marazziti, fatte arrivare tramite la stampa”
 
“Si ritiene che la discussione parlamentare sul testo in esame – prosegue il Documento - non sarà in grado di licenziare una legge organica capace di rispondere ai principi deontologici a garanzia della salute. Si rileva che i principi espressi nella audizione della Fnomceo in data 10 ottobre 2016, presso la XII Commissione Affari Sociali della Camera, sono stati disattesi”.
 
Da qui la decisione di ritirare i propri rappresentanti da tutti i tavoli istituzionali, sia nazionali sia locali. Una decisione presa a malincuore, perché come ha sottolineato il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, “stiamo abbandonando anche progetti importanti, ma ritenuta ormai improcrastinabile”.  

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