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Report: è proprio vero che ne uccide più la parola che la spada!

27 aprile 2017 - Una cattiva comunicazione come quella offerta dalla trasmissione televisiva Report lunedì 13 Aprile può risultare dannosa per l’uso dei vaccini in generale e in particolare per quello contro il Papilloma virus.

L’impostazione della trasmissione è consistita nel mescolare in modo confuso e disinvolto frammenti decontestualizzati di informazione pseudoscientifica con affermazioni “da bar”. Un risultato che può risultare fastidioso ma sostanzialmente innocuo per gli addetti ai lavori, abituati a vedere sacrificata la verità pur di acquisire facile audience, ma potenzialmente molto dannoso per la popolazione – femminile in particolare – chiamata ad iniziative serie ed integrate (la vaccinazione delle adolescenti e lo screening delle adulte) contro la piaga del cervico carcinoma.

Ma che cosa è stato detto in sostanza da Report?

Di seguito alcuni commenti “a caldo” sulle chicche così maldestramente presentate in quella serata:

  1. Nel mondo sono state vaccinate contro l’HPV 80 milioni di persone, un milione in Italia. I numeri relativi ai riferiti eventi avversi (e vedremo di cosa si parla) assommano a poche centinaia nel nostro Paese. Secondo Report non sarebbero stati segnalati “moltissimi casi di eventi avversi perché i medici si rifiuterebbero di effettuare la segnalazione non ritenendoli correlati alla somministrazione del vaccino”. Su quaranta famiglie soltanto 4 sarebbero riuscite a ottenere dai medici la segnalazione all’AIFA: su 40 solo 36, su 1 milione di vaccinate! Senza dimenticare che è possibile effettuare anche direttamente la segnalazione sul sito del ministero semplicemente digitando in internet “farmaci – eventi avversi…”
  2. Ma di che tipo di eventi avversi si parla?

Due ragazze lamentano “dolori” diffusi e persistenti, resistenti alle terapie mediche. L’ipotesi di una possibile relazione tra sindrome dolorosa cronica (complex regional pain syndrome CRPS) e vaccino HPV è stata già sollevata in Danimarca. L’ EMA ha opportunamente approfondito e valutato l’ipotesi e, in un documento datato 20/01/2016 (consultabile online: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/Referrals_document/HPV_vaccines_20/European_Commission_final_decision/WC500196773.pdf) ha escluso l’esistenza di qualsiasi nesso di causalità.

Una terza ragazza riferisce un’altra “grave reazione avversa”: insieme alla mamma riferisce di essere riuscita ad ottenere che fosse effettuata la segnalazione alla Farmacovigilanza. Ella si sente “come ingabbiata”, “prigioniera del corpo”, si sente stanca, quando studia si addormenta sui libri, e tutto questo è iniziato dopo una sola dose di vaccino anti-HPV.

Seppure con descrizione un po' peculiare questa segnalazione può essere ad una sindrome (postural orthostatic tachycardia syndrome- POTS) già presa in considerazione dall’EMA nel documento già citato. È una condizione che può essere ricondotta alla condizione nota come “Sindrome da fatica cronica”, ma di cui non è stata accertata alcuna correlazione con il vaccino HPV.

  1. Grande risalto è stato dato, nella trasmissione, ad un immunologo israeliano, il dottor Yehuda Shoenfeld, che si dichiara “a favore dei vaccini” (come i giornalisti di Report…: “la migliore rivoluzione degli ultimi 300 anni in medicina...”) però non è convinto che il vaccino anti-HPV possa prevenire il cervico carcinoma: “lo sapremo tra 20 anni”, afferma. Bene, come pensa di vedere questo risultato se il vaccino non s’ha da fare? Mistero! Quanto oggi sappiamo, aggiunge l’esperto, è che previene le lesioni precancerose! Ma di cosa stiamo parlando? Al di la di una indispensabile ed evidentemente utile ripassata a tutto quanto la conoscenza della storia naturale del cervico carcinoma ha conseguito negli ultimi decenni, è questo un discorso sensato? Può essere eticamente accettabile un end point che consista nell’attendere che una lesione precancerosa divenga un cancro invasivo? Ma a Report qualcuno può spiegarlo?

Quale l’approccio proposto dall’immunologo israeliano? “Forse” (forse!) qualche evento avverso grave segnalato si potrebbe prevenire (“forse”) attraverso non ancora ben definibili studi genetici, finalizzati alla valutazione della sensibilità a possibili adiuvanti ed eccipienti presenti nei vaccini (alluminio in primis) ipoteticamente correlabili – specie nella prima infanzia – a risposte di tipo autoimmunitario. Ammesso che ciò possa un giorno avere dei riscontri pratici, nel frattempo sospendiamo tutti i vaccini?

Ancora, aggiunge l’immunologo, la durata della copertura vaccinale è ignota. Ed il monitoraggio post vaccinale a che serve? Qualcuno gli ha mai spiegato che per tutti i vaccini è stato sempre così, che si è dovuto controllare “ex post” la durata dell’immunità protettiva e se necessario somministrare una dose di richiamo?

Dice ancora: “ogni giorno vedo troppe reazioni avverse”: dove, quali, quante, di che entità? Quale il reale rapporto costo / beneficio, dimostrato da una mole enorme di dati e pubblicazioni scientifiche?

  1. Ritornando alla terza ragazza con il grave evento avverso (“ingabbiata, prigioniera in un corpo non suo, sempre stanca”) nessun medico ha ritenuto possibile una correlazione con la vaccinazione anti-HPV fino a quando non ha finalmente “trovato” un medico bolognese, autoproclamatosi grande esperto di eventi avversi causati da questo vaccino, il quale avrebbe constatato che addirittura il 61 per cento delle vaccinate in Italia presenta reazioni avverse! I dati forniti durante la trasmissione dal collega, erano riferiti in particolare ad un gruppo di 120 mila soggetti che avevano ricevuto il vaccino, in cui il 61% (circa 65 mila !) delle donne ha sperimentato un “evento avverso” dopo la somministrazione della prima dose. Ma su internet si trova questo presunto studio le cui conclusioni sono le seguenti: “L'alta percentuale di eventi avversi riportati è dovuto principalmente al disegno dello studio, in quanto le donne sono state invitate a segnalare tutti gli eventi che si verificano dopo la vaccinazione; tuttavia la maggior parte degli eventi sono stati lievi e transitori”. Tanto si conclude; tutto ciò è serio o è assurdo e inutile terrorismo psicologico?
  2. Report dice: le regioni non ci hanno fornito i dati sugli eventi avversi da vaccino anti-HPV ma assicurano di averli dati all’AIFA. E allora? In che consiste lo scandalo? Non dovevano fornirli proprio alla FarmacoVigilanza?
  3. L’8 novembre 2016 un gruppo di ricercatori indipendenti danesi presenta un ricorso al Mediatore Europeo, O’Reilly contro l’EMA, l’Agenzia Europea di controllo sui farmaci, lamentando “ poca trasparenza nelle valutazioni e per aver sottovalutato le reazioni avverse da vaccino anti-HPV”. Il dr. Gotsche, leader mondiale dell’organizzazione dei ricercatori indipendenti, accusa le aziende farmaceutiche di frode per avere usato un metodo di registrazione e di controllo delle reazioni avverse a suo dire non corretto, anche se ammette di non avere potuto controllare i dati presso l’azienda produttrice del vaccino. Il ricercatore porta come sostegno delle proprie tesi l’uso nei controlli di alluminio (notoriamente presente come adiuvante nel vaccino) e l’uso in alcuni casi di vaccino antiepatite: ciò renderebbe inattendibili i confronti ed i dati sugli eventi avversi. Ma dunque, a parte queste non chiare affermazioni, gli eventi avversi gravi ci sono stati o no e sono stati sottovalutati?
  4. Report aggiunge che secondo i dati dell’OMS (su 100 milioni di vaccinati) si sono avuti 71 mila casi di reazioni avverse e che secondo stime (forse di Report stesso) solo il 10 per cento dei soggetti li denuncia: è forse ipotizzabile che siano talmente banali e transitori da non essere ritenuti importanti? E qualcuno spiegherà ai giornalisti che il dolore nel braccio di inoculazione o un poco di febbre sono ‘normali’ eventi avversi? Sanno che cosa succedeva al tempo delle vaccinazioni del servizio militare e la previsione dei “3 giorni in branda”? Sarebbero stati classificati tutti i soldati di leva come affetti da eventi avversi gravi da vaccinazione?
  5. Il governo della Danimarca ha chiesto all’EMA la revisione del foglietto illustrativo del vaccino: bene! Dovranno inserire nel ‘bugiardino’ anche altri eventi avversi di questo tipo? Perfetto: è il modo in cui funziona il sistema, e per l’appunto funziona. E quindi ?
  6. EMA ha confermato la validità e la sicurezza del vaccino ma questo Ente non è per i giornalisti di Report affidabile! E’ superfluo che la dr.ssa Alteri, direttore della ricerca e sviluppo medicinali a uso umano chiarisca che per gli scienziati esperti di EMA “l’uso del vaccino non ha evidenziato ad oggi l’insorgenza di eventi avversi gravi”. Il processo di “svalutazione” dell’EMA da parte di Report passa dall’affermazione che “è scandaloso che a pagare le spese delle ricerche e dei controlli siano le stesse aziende farmaceutiche: è come se fosse in sostanza al soldo delle stesse ditte!”. In breve: il controllato finanzia il controllore, dice Report. Dunque se i cittadini pagano con le tasse lo stipendio ai poliziotti, questi di fatto sono al soldo della gente e non possono di conseguenza arrestarli? Ma di cosa stiamo parlando?
  7. Ancora: tal ingegner Gatti, ha acutamente esaminato 44 tipi di vaccini trovandovi tracce di alluminio, polveri di silicio, manganese, ferro, cromo, zinco, calcio ecce menandone grande scandalo. Ma ha per caso analizzato l’acqua che quotidianamente beviamo, anche quella imbottigliata? Non ha trovato esattamente gli stessi composti? E glielo hanno detto che l’alluminio è il più usato adiuvante nei vaccini e che ha proprio il compito di suscitare localmente una reazione infiammatoria controllata allo scopo di amplificare l’effetto dl vaccino in modo da poterne usare una minore quantità, riducendo proprio gli effetti negativi?
  8. Ma questi signori hanno avuto modo di leggere ad esempio il bugiardino di una comune Aspirina? Hanno potuto prendere atto della presenza di eccipienti oltre al principio attivo? E dei possibili “eventi avversi”? A quando una trasmissione di report sulla pericolosità dell’Aspirina e sul mancato intervento da parte di EMA?
  9. Un’ulteriore chicca è il coinvolgimento - senza mai riferirsi nello specifico al vaccino anti HPV - del prof. Garattini che, da anni, chiede la presenza di un ente indipendente esterno nei controlli sulla sicurezza dei farmaci presso l’Istituzione Europea. È una richiesta corretta e per alcuni versi condivisibile, vale per tutti i farmaci e non può essere utilizzata solo per (“contro”?) il vaccino anti-HPV, citando la sottoscrizione alla petizione dei danesi al Mediatore Europeo nella richiesta di maggiore trasparenza! Tuttavia è in questo modo servito a conferire sostanza e autorevolezza ad una trasmissione fino a quel momento davvero poco sostanziata.
  10. Infine: per il valente giornalista di Report i dati sulla mortalità in Italia per il cervico-carcinoma sono poco attendibili. Forse un vero esperto, se consultato prima gli avrebbe risparmiato il disagio: avrebbe appreso che per le schede Istat di morte non c’è separazione per decesso da cancro del collo dell’utero rispetto a quello del corpo e che quindi tali dati vengono presi per estrapolazione e che in ogni caso a questi occorre aggiungere le lesioni displastiche severe e le lesioni condilomatosiche e tutti i relativi trattamenti che vengono effettuati. Forse ciò renderebbe conto dei costi finanziari effettivi per le lesioni HPV correlate, oltre ai costi indiretti e a quelli psicologici e sociali. Forse in questo modo anche loro potrebbero comprendere il grande valore ed il favorevole rapporto costo beneficio della vaccinazione universale.

In conclusione, il servizio andato in onda su RAI 3 (“Servizio Pubblico”!) per Report è un esempio emblematico di informazione scorretta e fuorviante, capace di produrre conseguenze estremamente dannose sull’opinione pubblica, allontanando ancor più dalle vaccinazioni, in un periodo come quello attuale di estrema delicatezza del tema.

Jenner dopo l’uso dei primi vaccini, certamente associati ad eventi avversi per evidenti ragioni di imperfetta preparazione a quel tempo, rischiò la sua incolumità per opera dei suoi stessi concittadini, allora legittimamente ignoranti e spaventati ma in perfetta buona fede. Oggi invece non è assolutamente accettabile che con un copia-incolla di notizie non documentate e di pareri discutibili si possa dare aggio a chicchessia di denigrare e distruggere quanto la scienza e la medicina riescono faticosamente ad implementare per il bene e la salute delle persone.

 

Autori: P.M. CRISTOFORONI - L. MARIANI . C.M. STIGLIANO

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