Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg

Progetto AOGOI 'Prevenzione per le donne detenute'

7 Luglio 2016

Le donne rispetto ai maschi hanno maggiori problemi materiali e psicologici nella detenzione: la loro personalità e la loro sensibilità sono più complesse, soffrono per l’assenza di affettività, per la lontananza dai figli, dalla famiglia e dalla vita normale.

In generale ascoltare, incontrare ed anticipare le attese e i bisogni degli utenti dovrebbe costituire la metodologia alla base di un corretto rapporto tra strutture sanitarie e cittadini; nel caso di persone ristrette in istituti carcerari diviene ancor più pressante l’esigenza di migliorare l’immagine e la credibilità di una rete di servizi, aumentando la fiducia in essa da parte degli utenti ma anche degli stessi operatori.

Nel caso di donne detenute occorre in modo particolare tenere conto che un progetto volto alla prevenzione e alla identificazione di stati morbosi a carico dell’apparato genitale rappresenta un impegno eticamente superiore, anche in considerazione dello stato di possibile temporaneità della detenzione legata alla frequente non definitività della pena.

L’opportunità quindi di un accesso agli strumenti “esterni” della prevenzione in ginecologia, viene inevitabilmente percepita come indicatore di rispetto della dignità della persona detenuta e come strumento di fruizione dei ‘normali’ diritti delle altre donne al di fuori del proprio stato di ristrettezza.

AOGOI propone a chi volesse impegnarsi in quest’opera altamente meritoria, uno schema di iniziativa denominata PROGETTO PREVENZIONE DONNE DETENUTE da svolgere presso le sezioni femminili delle carceri giudiziarie, in collaborazione e con l’autorizzazione del Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Questo progetto è stato già testato e realizzato nella regione Calabria ed ha riscosso l’apprezzamento dei funzionari ministeriali ed un elevato indice di gradimento da parte delle donne detenute.

Di seguito vengono indicati gli step di attività, fermo restando la disponibilità di Aogoi a fornire suggerimenti e supporto per la predisposizione di progetti locali basati su questo schema già sperimentato con successo.

E’ dunque una grande opportunità che va colta e che richiede da parte degli operatori sanitari grande professionalità, preparazione e capacità di adattamento e riconoscimento dei bisogni e delle esigenze anche di natura psicologica che la particolare utenza richiede.

La possibilità per le donne detenute di ottenere servizi e prestazioni caratteristici di uno stato di libertà, rappresenta certamente un elemento di miglioramento della propria condizione e di soddisfazione nei confronti dell’organizzazione interna ed esterna: migliora l’immagine e la credibilità delle istituzioni sanitarie e concorre a generare almeno in parte futuri comportamenti individuali più responsabili ed informati. Inoltre, la possibilità per l’utente di ottenere il trattamento adeguato anche nel posto in cui si trova, al momento giusto e corrispondente ai suoi bisogni realizza un notevole miglioramento del rapporto tra Organizzazione Carceraria e cittadine ristrette.

D’altro canto, gli operatori coinvolti, in una logica di apprendimento organizzativo, devono essere consapevoli della particolarità dell’attività in atto e comportarsi sul lavoro in maniera adeguata all’ambiente in cui operano, con la corretta percezione della specifica condizione delle utenti.

In buona sostanza occorre che i professionisti impegnati abbiano piena consapevolezza del loro ruolo di mediatori speciali tra le esigenze di sicurezza sociale e la richiesta di utenti in uno stato temporaneo di riduzione delle libertà personali ma comunque titolari di un diritto elementare ed inalienabile alla salute.

Questa iniziativa viene dunque ad assumere una grande valenza di respiro sociale e rieducativo per le donne detenute: in questo caso infatti, l’utente viene finalmente visto come una persona, come portatore di diritti e di risorse e coproduttore del servizio, a forte valenza relazionale, di cui usufruisce.

 

Step

 

  1. Somministrazione questionario di inquadramento e di conoscenza dei bisogni
  2. Medico Ginecologo per introduzione problematiche prevenzione MTS
  3. Creazione 3 gruppi omogenei per età (18 – 30   31 – 45   oltre 45)   tra le detenute
  4. Formazione dell’equipe medico/psicologica/infermieristica con programma specifico per i 3 gruppi omogenei
  5. Informazione mirata e dialogo attivo con le detenute separatamente per ciascun gruppo omogeneo sulle problematiche dei comportamenti a rischio per le MTS
  6. Educazione alla prevenzione delle MTS
  7. Attivazione strumenti sanitari di prevenzione dei tumori e delle malattie dell’apparato genitale e della mammella
  8. Effettuazione Pap test e visita ginecologica di base/Eventuali profondimenti clinico-strumentali
  9. Mammografia per i soggetti di età superiore a 45/50 anni
  10. Somministrazione questionario di Care Satisfaction alle detenute e valutazione finale dei risultati dell’iniziativa.

 

Carlo Maria Stigliano per AOGOI

menu
menu