Associazione dei Ginecologi Italiani:
ospedalieri, del territorio e liberi professionisti

slider_medici.jpg
topbanner2b.jpg
topbanner3d.jpg

Danni cerebrali. Calciatrici più esposte dei calciatori

3 agosto 2018 - Da uno studio effettuato su atlete e atleti che praticano questo sport, è risultato che le calciatrici, a parità di numero di traumi cerebrali, riportano danni maggiori alla sostanza bianca del cervello. 

(Reuters Health) – Le donne che giocano a calcio avrebbero una maggior probabilità rispetto agli uomini di subire danni cerebrali. È quanto emerge da uno studio coordinato da Michael Lipton, dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, e pubblicato su Radiology.

Lo studio. I ricercatori hanno esaminato le immagini ottenute dalla scansione del cervello di 49 giocatori amatoriali di sesso maschile e 49 di sesso femminile, che hanno riportato di aver ricevuto un numero simile di testate. Metà degli uomini aveva preso almeno 487 testate, mentre metà delle donne ne aveva prese almeno 469. Le scansioni cerebrali sono state eseguite con una tecnica di risonanza magnetica in grado di rilevare danni minimi.

In questo modo, i ricercatori hanno rilevato che il volume di sostanza bianca danneggiata nelle donne era cinque volte maggiore degli uomini. Le donne, inoltre, avrebbero avuto otto regioni del cervello nelle quali un maggior numero di testate era associato a danni strutturali, rispetto alle tre regioni negli uomini.

I commenti. “È noto da tempo che le donne hanno risultati peggiori, in generale, a seguito di una commozione cerebrale”, commenta Lipton, “Tuttavia, questo dato potrebbe essere alterato dal fatto che le donne hanno una maggiore probabilità di riportare i sintomi rispetto agli uomini. Questo, però, è smentito dai risultati del presente studio, dal momento che i partecipanti avevano preso un numero simile di testate”.
 
L’ipotesi per spiegare questa differenza, comunque, potrebbe essere che la diversa forza del collo nelle donne e la biomeccanica delle lesioni derivanti possono predisporre quest’ultime ad avere commozioni cerebrali maggiori.

Fonte: Radiology
 
Lisa Rapaport
 
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

 

 

menu
menu