Il Congresso che ci avviamo a vivere, agli occhi di un qualsiasi professionista che opera nel Materno-Infantile ospedaliero e non, apparirà, forse, un’iniziativa che può indurre curiosità su modelli, possibilità di una pratica professionale, così come su evidences based.
Si potrà pensare che si tratti di un evento con cui una comunità scientifica vuole diffondere, promuovere e comunque, confrontare questi modelli, queste esperienze; insomma, un’esperienza di conoscenza che si potrebbe rivelare utile alla formazione di professionisti impegnati nella quotidianità, sia per quanto attiene alla ricerca sul campo, che “all’azione psicologica”, nella gestione delle condizioni pediatriche di un feto, di un neonato, di un bambino, di un adolescente, o di una donna con gravidanza a rischio o ancora di una coppia con un forte desiderio di fertilità.
A pensarci bene, però, il Congresso si avvia dal viaggio di un gruppo di “viandanti psicologi”, esploratori con una formazione evolutivo-clinica che, partendo dalle esercitazioni pratico-guidate del comportamento infantile nel materno- infantile (correva l’anno 1998), a piccoli passi procedeva. Il percorso è stato caratterizzato da incontri, “innamoramenti”, contrasti, contaminazioni, superamento di ostacoli e di difficoltà istituzionali e fruttuose alleanze come quella con l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti “Villa Sofia- Cervello di Palermo”; oggi questi viandanti si ritrovano a voler diventare, grazie al Congresso, psicologi pediatrici viaggiatori, senza perdere il “gusto” della scoperta.