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CTG in travaglio di parto: dall'interpretazione all'azione

CTG in travaglio di parto: dall'interpretazione all'azione

Photo by Modestas Urbonas, CC0 License

8 Novembre 2014
Milano, Ospedale San Raffaele
Aula San Raffaele, settore B, piano terra

 

Presentazione

Per iniziare, in modo corretto, la valutazione dei tracciati CTG occorre rifarsi ad una terminologia largamente condivisa, che in primo luogo sia in grado di identificare le caratteristiche delle contrazioni uterine. Il passo successivo è quello di riconoscere l’importanza di una classificazione di riferimento per il monitoraggio fetale.
Non è più possibile giudicare un tracciato in modo folkloristico. Grande valore storico ha avuto la classificazione NICE 2007, che ci ha fatto prendere confidenza con i quattro parametri del tracciatoCTG (frequenza, variabilità, decelerazioni, accelerazioni): ancora attuale rimane la regola decisionale dei tre minuti in occasione di una decelerazione prolungata. Più recentemente, l'ACOG e Miller nel 2012, ci hanno proposto un approccio standardizzato ABCD al monitoraggio, mediante una classificazione dei tracciati in tre categorie: mentre la prima e la terza sono semplici da individuare (normale e patologica), la seconda categoria è molto ampia e pone delle difficoltà gestionali, nonostante l’aiuto di una flow chart. Dal NICE all'ACOG siamo passati da un 55% di accordo sul giudizio del tracciato fra gli operatori valutanti ad un accordo del 73%.
Clark ha contribuito ulteriormente a facilitarci il compito: per meglio condurre tutte le condizioni che rientrano nella II categoria, ha proposto, sulla base del persistere delle decelerazioni, un diagramma di flusso finalizzato all’osservazione o all'operatività,
che inizia con il riscontro della presenza/assenza di variabilità moderata o accelerazioni.
In attesa di una classificazione semplice e facile da ricordare, come quella che vorrebbe individuare la FIGO, non possiamo fare a meno di fare nostra la proposta di Ugwumadu del 2013 di avere uno sguardo sulla fisiopatologia del feto che sta per  affrontare il travaglio.
Da sempre, gli ostetrici sono stati educatia focalizzare la loro attenzione sulla morfologia delle decelerazioniinvece di cercare di comprendere i meccanismi fisiopatologici sottostanti (cioè come il feto è in grado di compensare e di difendersi) e di individuare quei pattern che suggeriscono una progressiva perdita di compenso. L'incapacità a riconoscere i pattern anormali è la causa principale di lesioni cerebrali evitabili e di controversie medico-legali.
Con i 4 casi emblematici che valuteremo in modo interattivo, proponiamo degli esempi di analisi in divenire della conduzione del travaglio, con particolare riferimento alle variazioni del tracciato CTG, in modo da trasferire questo approccio anche alla pratica quotidiana.

 

Comitato scientifico
Barbara Acaia, Ferdinando Bombelli, Antonio Ragusa, Patrizia Vergani

E’ indispensabile iscriversi online compilando la scheda anagrafica presente nel sito: www.slog.org 
Segreteria Organizzativa 

Annalisa Inversetti, Ospedale San Raffaele, Milano
Inversetti.annalisa@hsr.it;
Isabella Marzia Maini, Segreteria SLOG,
Isabella.maini@yahoo.it

Sede del Congresso

Milano, Ospedale San Raffaele
Aula San Raffaele, settore B, piano terra

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